Bleus

Cronache di un bizzarro Europeo: Nasri tra pazzia e generosità, Menez ribelle, Domenech gongolante, Blanc in crisi mistica

Non solo calcio nella campagna europea della Francia in Polonia ed Ucraina. Anzi, di calcio se n’è visto a dire la verità davvero poco. Un pò come quando il sole cerca di mostrare la propria luce oltre il cielo plumbeo. La nazionale di Blanc ha vissuto tanti, troppi momenti di tensione. Un gruppo spaccato, lo stesso verbo che, coniugato all’infinito, avrebbe voluto usare Nasri come predicato davanti alla frase ‘la faccia al giornalista’.  Ma è solo l’inizio. Anzi, la fine…

L’amore regna solo sugli spalti

Francia-Inghilterra non aveva già fatto intendere nulla di buono. Partita noiosa, ravvivata solo dalla pacata esultanza di Nasri, diventata poi la copertina dell’intera avventura dei Bleus. Poco prima di Euro 2012 ci aveva già pensato quel simpaticone di Evra ad accendere gli animi oltralpe con il gesto dell”asciugata’. Nasri, quindi, non è voluto essere da meno: prima partita dell’europeo, primo casino. Ma mica è l’ultimo ah?

Il franco algerino aspetta con pazienza prima di sferrare il colpo finale. La gara con l’Ucraina serve solo da copertura, mentre quella con la Svezia è la prova generale del disastro. E’ Francia-Spagna il teatro degli orrori. Della partita, se così si può chiamare, non vogliamo neanche più parlarne. Ci concentriamo invece sul post-partita, dove il furioso Samir ha dato il meglio di se. Fosse stato per lui si sarebbe potuto arrivare anche ad una scena in pieno stile Bud Spencer e Terence Hill, ma alla fine il povero Nasri si è dovuto accontentare di insultare in tutte le salse quel cattivone del giornalista.

E ora sono Galletti amari…

Il problema è che dopo l’ammutinamento sudafricano, la Federazione francese aveva promesso di non fare sconti su comportamenti indisciplinati da parte dei giocatori. Nasri, evidentemente, quel giorno stava chiacchierando col compagnetto di banco e non ha recepito le avvertenze. La settimana prossima, infatti, la FFF si riunirà per prendere una decisione definitiva sulla questione. Il franco algerino rischia 2 anni di squalifica, con il rischio di non poter provare a picchiare più nessuno ai prossimi mondiali brasiliani.

Come farsi perdonare? Nasri ci ha provato cinguettando pubblicamente le sue scuse su Twitter. “Mi dispiace per tutti i tifosi, soprattutto per i bambini. So che le mie parole sono state davvero brutte. Io amo la Francia e sono molto rammaricato perchè provo grande rispetto per il pubblico”.  Ma il vero atto di pentimento è stata l’idea di devolvere gran parte del loro premio per aver raggiunto i quarti di finale (140.000 euro a testa) alle categorie amatoriali del calcio francese. Un’idea, a detta di Cabaye, venuta tutta da Nasri. Ma basterà?

Il poliglotta Menez

Probabilmente no. Anche perchè Nasri non è l’unico a meritarsi una bella nota sul diario. Insieme a lui ci sono i suoi compagni di merendine: M’Vila, Ben Arfa e Menez. I primi due hanno letteralmente invitato Blanc ad andare proprio lì.

Vabbè sì, avete capito: a farsi f…are un paio di occhiali nuovi. Perchè a loro modo di vedere non meritavano una sostituzione che in realtà era più giusta delle dimissioni di Sarkozy. Per quanto riguarda ‘Jerry’ la foto alla vostra sinistra parla (ma davvero!) da sola e c’è poco da aggiungere a parte le prese in giro dello stesso Menez al povero Lloris.

Chi invece ha qualcosa da aggiungere è Valérie Fourneyron, ministro dello sport. “Il Presidente della Federazione e Laurent Blanc – ha detto la rappresentante del governo – hanno tentato di migliorare la situazione dopo il Sudafrica. Ci sono dei regolamenti, e se alcuni gesti sono da punirsi, devono essere puniti. Inoltre, i risultati sportivi non sono stati all’altezza delle aspettative: non è stata onorata l’immagine della maglia tricolore”.

Domenech reagisce di pancia

In poche parole significa che oltre i 2 anni per Nasri, potrebbe scattare una squalifica (seppur più breve, al massimo 4 giornate) anche per il terzetto ribelle composto da M’Vila, Ben Arfa e Menez. Tolleranza zero. L’obiettivo della federazione è sempre lo stesso, trito e ritrito: purificare e rilanciare i Bleus.

Chi invece pensa più ad affossare che a purificare è Raymond Domenech. L’ex tecnico dei Galletti, da qualche anno esiliato sull’Isola di Sant’Elena, non ha perso l’occasione di dare addosso alla selezione di Blanc, senza esclusione di colpi. E gongolando più che mai.

“La Francia si è trovata di fronte i soliti problemi – spara il buon Raymond – Le star sono incapaci. Volete i nomi? Nasri, ma anche Benzema, che ha dimostrato che giocare al Real è più facile che farlo con i Bleus. La maggior parte delle stelle francesi sono incapaci, non i grado di guardare oltre il proprio ombelico”.

Finito? Ovviamente no. Non poteva mancare una bella frecciata anche a Laurent Blanc. “Aveva  promesso grandi cambiamenti e invece niente. La difesa doveva essere rafforzata, però non si sono visti grandi progressi. Spesso ha effettuato i cambi con colpevole ritardo”. E non manca chi gli da pure ragione. Vedi l’istrionico Loulou Nicollin. “Rimpiango la partenza di Domenech perché lui almeno aveva le palle”.

48 ore di passione

Chiaro e dritto al punto il presidente del Montpellier. Come sempre del resto. Tuttavia, in questo momento, la prima persona a dover fare chiarezza sul suo futuro è proprio Laurent Blanc. Il ct dei Bleus non ha ancora fatto capire quali siano le sue intenzioni. Resta? O scappa via da una situazione apocalittica?

Non lo sa nemmeno lui. Per la sua decisione dovremo ancora aspettare i supplementari e chissà anche i calci di rigore. Il primo colloquio con Le Graet (presidente della federcalcio francese) c’è già stato, ma non ha dato i suoi frutti.

Abbiamo parlato, tutti hanno detto quello che pensavano sulla situazione – ha detto Blanc, che  guida i Galletti dal luglio 2010. E ‘stata una piccola analisi tecnica dell’Europeo. Fatta in maniera pacata e cortese. Abbiamo tanti punti di vista in comune”.

Per me, questa, è la prima delle mie scelte personali. Ecco perchè ci prenderemo 48 di riflessione per prendere insieme la scelta migliore. Credo che parleremo di nuovo nel weekend – conclude il ct – Ho detto quello che avevo da dire  e loro hanno fatto lo stesso con me. E’ una buona cosa”.

Se lo dice lui. Noi, comunque, gli abbiamo consigliato di restare, ma solo a patto che riesca a reggere la pressione e gestire un ambiente che avrebbe bisogno di una bella doccia di umiltà. Fredda, freddisima, per lavare via tutti i bollenti spiriti. Insomma, parafrasando Nicollin: monsiuer Blanc avrà le palle per continuare a guidare la Francia? Staremo a vedere.  Le cronache di questo bizzarro Europeo sono destinate a non finire qui…

Marco Trombetta

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