Non preccupatevi, non vi abbiamo abbandonato. La Francia nel Pallone torna giusto in tempo per raccontarvi cosà è successo nella quarta giornata di Ligue 1. C’è tanta carne al fuoco, tanti spunti da trattare e tanti goal da gustare. C’è una capolista solitaria ed uno svedese che ha fatto la voce grossa. Poi ci sono sorprese, riconferme e flop annunciati. C’è tutto, come sempre, nel nostro immancabile punto…
MAMMA AIUTO, C’E’ IBRA! – Avranno pensato questo i piccoli (ma anche i grandi) tifosi del Lille quando moensieur Zlatan Ibrahimovic provvedeva a bucare la porta di Landreau dopo nemmeno mezzo giro di lancette (27 secondi per l’esattezza, il goal più veloce della storia del Psg). Bellissima l’azione dei parigini rifinita tutta di prima da Maxwell e Menez, e conclusa con un invidiabile cinismo in pieno stile svedese da Ibra. Un goal che fa capire subito le sue intenzioni e di conseguenza quelle del Psg.
Il pareggio di Chedjou dura appena al 12′ dura appena dieci minuti. Perchè il pallone di ritorno di Pastore sarebbe stato lungo per tutti, ma non per lui. Non per ‘hop hop Ibra gamba allungabile’ che beffa Landreau con uno scavetto tanto morbido quanto potente. Quattro goal ha messo a segno il Psg in quattro partite. Tutti e quattro…indovinate di chi? NOn c’è bisogno nemmeno di ripeterlo. Ancelotti lo ha definito “ancora non al 100%”. Ma se al 50% vince le partite da solo…
Per Carletto, però, ci sono sempre i soliti problemi da risolvere. Il tecnico dei parigini non vede l’ora di poter abbracciare Thiago Silva, perchè la difesa continua a soffrire soprattutto quando c’è un attaccante avversario bravo a dare profondità. Inoltre il Jallet visto al Grand Stade non è quello che ci siamo abituati a conoscere. L’acquisto di Van der Wiel (ma era così necessario?) non lo ha reso certamente l’uomo più felice del mondo, e sarebbe un peccato perdere le sue garanzie. Infine c’è il discorso Pastore. Ok l’assist a Ibra, ma per il resto l’argentino non è riuscito mai ad essere nel vivo del gioco nel 4-4-2 a diamante disegnato da Ancelotti. E non è la prima volta che succede.
Ma vista la vittoria del Psg, chiudiamo con un’altra bella notizia: la prestazione di Verratti. In Francia lo hanno definito un mix tra l’aggressività di Gattuso e la leggerezza di Pirlo. Settanta minuti di grande livello per il genietto di Pescara. Per quanto riguarda il Lille, invece, la qualificazione in Champions è riuscita ( per lo meno questa settimana) a nascondere un avvio di campionato che si è tramutato ben presto in deludente. Cinque punti in quattro partite sono troppo pochi per la squadra che ad inizio stagione è stata definita il principale rivale al titolo del Psg.
OM-BATTIBILI – Chi l’avrebbe detto mai che avremo coniato questo aggettivo per il Marsiglia. L’anno scorso, del resto, ci eravamo lasciati con ‘OM-MAMMA MIA’ ed ‘OM-BROBRIOSO’, ma quella era la squadra dei tre mesi senza vittorie, la squadra delle 12 sconfitte consecutive. Questa, invece, è la squadra degli otto risultati utili consecutivi e delle quattro vittorie consecutive che l’hanno portata sola in vetta alla Ligue 1. E’ la squadra di Gignac, il bomber che ha ritrovato (e adesso non vuole più lasciarla) la strada del goal.
Contro il Rennes è stato ancora una volta un suo goal (il terzo in quarto partite) a decidere il match. Era l’84’ e la partita al Velodrome era bloccata sull’1-1 grazie alle reti di Morel e Feret. Un contrasto al limite dell’area fa finire il pallone sui piedi di Gignac che non ci pensa su e lascia partire un missile che disegna un arcobaleno sulla testa di Costil. Un goal bellissimo, che ruba la scena all’autogoal di Danze nei minuti di recupero. La squadra di Baup vola. Una partenza così non si vedeva da 80 anni in Provenza. Speriamo solo che l’arrivo di Joey Barton non rovini l’idilio…
Un idilio che invece a Rennes non c’è mai stato. I bretoni sono apparsi ancora una volta nervosi ed intimoriti, e ci vorrà poco prima che il vulcanico tecnico Antonetti non dica la sua in maniera chiara e tonda. La squadra non fa gioco ed appare sulle gambe ancora prima di scendere in campo. A Marsiglia il goal di Feret è arrivato sull’unico tiro in porta del match. Se l’obiettivo stagionale è ancora l’Europa League dovrà rimettersi in riga. Il 17° posto con appena tre punti non è affatto incoraggiante.
LYON-BASTOS – Probabilmente in questo momento sarebbe potuto essere a giocare nei campi ricoperti d’oro degli Emirati. Ma alla fine Michel Bastos è rimasto alla Gerland. E i tifosi dell’OL lo stanno ancora ringraziando. Sì perchè il brasiliano è passato in breve tempo da separato in casa a… cocco di casa.
Il brasiliano ha infatti messo a segno il suo terzo goal consecutivo in tre partite giocate. Niente male per uno che in tutti i posti doveva essere tranne che a Lione. La rete del pari col Valenciennes è una di quelle fatte di giustezza, con la voglia di essere a tutti i costi protagonista. Una voglia che al Lione può solo far bene. Il vanaggio ospite di Gil, infatti, è presto cancellato.
Dopo Bastos arrivano due prime volte. Quella di Gomis dal dischetto (non aveva mai segnato un rigore in Ligue 1) e quella di Grenier, autore prima di un assist e poi di un pregevole sinistro dai venti metri che non ha lasciato scampo a Pennettau. E pensare che anche il giovane centrocampista (che tra l’altro è il sostituto naturale di Gourcuff) avrebbe dovuto raggiungere l’amico Pied a Nizza.
Meglio per il Lione, quindi, che alcuni movimenti in uscita non sono andati in porto. Alcuni però. Perchè quello di Lloris è andato in porto eccome. Il capitano della Nazionale ha salutato tutti ed è partito (finalmente!) alla volta di Londra, dove il Tottenham è pronto a consegnarli i guantoni. La sua eredità è stata presa da Vercoutre, che avrà pure subito due goal all’esordio, ma ha comunque dimostrato di avere i numeri per meritarsi la titolarità.
Applausi anche per un redivivo Malbranque da parte di una Gerland finalmente soddisfatta dello spettacolo per cui ha pagato. Il Valenciennes è sempre un avversario duro da affrontare, ecco perchè, come ha detto Vercoutre “l’importante è vincere”. E soprattutto, ha aggiunto il nuovo numero uno dell’OL, “continuare su questa strada”.
LORIENT MAGIQUE – Quattro partite, zero sconfitte, otto punti in classifica e terzo posto. Il Lorient ha iniziato alla grande questa stagione, spazzando via gli spettri della retrocessione che lo scorso anno per poco non si portano gli arancioneri in Ligue 2. E’ vero, il campionato ancora è lungo, ma la squadra di Gourcuff senior sta esprimendo un bel calcio. E se manca Aliadiere, c’è pronto il sempreverde Giuly a farne le veci in modo impeccabile. L’astuzia non passa certo con l’età, e nemmeno il senso del goal. Un mix di queste due cose porta ‘Ludo de Lutin’ a tramutare in oro l’occasione concessa maldestramente dal difensore avversario Loties.
Il resto della gara vede poi maturare pian piano un 3-0 tra errori e perle di Traorè. L’attaccante burkinabè, infatti, prima spedisce sul palo il calcio di rigore del raddoppio, poi si rifà sfornando l’assist su corner per il goal di Konè e disegnando una punizione da applausi a scena aperta che chiude a doppia mandata il match. Niente da fare per un Nancy complessivamente poco pericoloso e orfano dell’estro di Mollo, ancora alle prese con l’infortunio al braccio destro.
Con questa vittoria il Lorient ha raggiunto sulla piazza d’onore Bordeaux e Tolosa, incapaci di sfruttare al meglio il turno casalingo con Nizza e Reims. I Girondini, in particolare, sono stati protagonisti di una partita assurda. Prima le clamorose occasioni fallite da Gouffran e Jussie (traversa e linea da pochi metri per il brasiliano), poi l’espulsione di Sanè per un buffetto a Cvitanich ed infine il tanto sospirato goal del vantaggio di Saivet a cinque dalla fine. Sembrava finita, ma al 93′ un Carasso in vacanza invita Traorè a beffarlo con un lob. Richiesta accettata. Un minuto dopo il Bordeaux ha addirittura l’occasione di rimettere nuovamente la testa avanti, ma gare come quelle con lo Stella Rossa non solo all’ordine del giorno.
A Tolosa, invece, succede quasi l’opposto. Il neopromosso Reims accarezza il sogno di tornare a vincere in trasferta – grazie ad un autogoal di Abdennour – fino al 90′. Poi arriva il momento del ‘Messi di Tolosa”. Sempre lui, Ben Yedder. Il gioiellino biancolilla sfrutta una sponda di Riviere e fulmina Agassa con un sinistro di contro balzo che finisce sotto la traversa. Negli ultimi minuti rimanenti il Tolosa (che aveva subito per gran parte del match, miracoloso Ali Ahamada in almeno due occasioni) si sveglia e per poco non sfiora il colpaccio. Ma francamente sarebbe stato troppo per un Reims in palla e meritevole per lo meno del pareggio.
RIECCO IL MONTPELLIER! AUBAME LANTERNA VERDE – C’è voluto l’aiuto del già derelitto Sochaux, ma alla fine il Montpellier ce l’ha fatta. La squadra di Girard s’è sbloccata, trovando i tanto agognati primi tre punti stagionali. La rabbia di Nicollin serpeggiava nello spogliatoio, e così a poco meno di tre settimane dall’inizio della Champions League l’Herault è riuscito a rimettersi in careggiata. Merito del primo goal in campionato di Belhanda, il giocatore a cui si chiede di fare la differenza. E merito anche di Herrera che col suo goal si prepara ad essere lo sparring-partner del marocchino.
Il goal dell’1-2 di Privat alimenta le speranze di rimonta del Sochaux, insabbiate un quarto d’ora dopo dall’1-3 di Cabella che scatena l’ira dell’Auguste Bonal. Fischi, insulti, cori razzisti. Ce n’è per tutti i gusti. Il più bersagliato è Boudebouz: per lui è stato addirittura esposto uno striscione con su scritto ‘Ryad dègage’, italianizzato in un ‘Ryad vattene’. Insomma una situazione già diventata ingestibile a Montbeliard. La squadra è ultima con zero punti dopo quattro partite. Urge un cambio di marcia. I miracoli riescono una volta.
Non avrà invece bisogno di miracoli il Saint–Etienne. La squadra di Galtier, infatti, si è svegliata dopo 180 minuti di torpore ed ha messo in fila due partite con sette goal fatti e zero subiti. Merito di un supereroe vestito di verde. Il suo nome è Aubameyang e chissà che non sia stato mandato a Saint Etienne proprio da Alan Scott, lo storico Lanterna Verde che ispirò il piccolo Bruce Wayne a diventare Batman. Fumettistica a parte è ancora una volta Aubame a trascinare i suoi con un goal ed un assist al convincente 0-3 in quel di Bastia.
Non è bastato ai corsi il solito entusiasmo del Cesari per evitare la seconda sconfitta consecutiva, la prima in casa dopo 42 partite senza sconfitte. L’ASSE si è rivelato cinico e spietato, colpendo a sangue freddo con Cohade e Guilavogui nel momento in cui il Bastia lasciava spazi. La squadra di Hatz resta comunque con sei punti in classifica, al pari del Saint-Etienne, e con la consapevolezza che rispetto ad altre squadre è molto più attrezzata per la permanenza della categoria.
CONFERMA AJACCIO, BEFFA TROYES – La sconfitta per 3-0 a Valenciennes è già un lontano ricordo. L’Ajaccio è tornato in Corsica con l’idea di riprendersi subito i tre punti contro l’Evian. Un’idea che non è rimasta solo tale.
Già nel primo tempo, infatti, sono arrivati i due goal di Medjani e Cavalli che hanno poi deciso la partita. Davanti ai nuovi acquisti Mutu e Jemal (presentati ai tifosi nel pre-partita), i corsi si sono sbarazzati facilmente di un Evian praticamente mai pericoloso per tutto l’arco del match.
I savoiardi iniziano a preoccupare, mentre l’AJA si conferma una squadra tosta da affrontare soprattutto tra le mura amiche. E i 7 punti in classifica, penalizzazioni a parte, ne sono una prova.
Restando in tema di prove concrete, in questa giornata abbiamo avuto quella che il Troyes sarà costretto a soffrire maledettamente fino all’ultimo punto per guadagnarsi un posto in Ligue 1 anche la prossima stagione. La prestazione col Brest avrebbe sicuramente meritato un finale migliore. Il goal di Ben Basat dopo appena 11 minuti non lasciava intendere nulla di buono, ma da quel momento in poi è stato solo Troyes.
Il primo tempo si conclude con due occasioni nitidissime, mentre la ripresa si apre col meritatissimo pareggio di capitan Obbadi, l’uomo con maggiore caratura tecnica di tutta la rosa dell’ESTAC. Tuttavia, restando in tema di caratura tecnica non è da meno quella di Dernis. L’ex Montpellier, infatti, si inventa al 93′ il goal della serata che consegna la vittoria (la seconda in casa arrivata nei minuti di recupero) al Brest. Mentre al povero Troyes restano solo le briciole, ed un misero punticino in classifica.
Ecco risultati ed highlights del 4° turno di Ligue 1:
Lione 3-2 Valenciennes
12′ Gil (V), 18′ Bastos (L), 21′ Gomis rig. (L), 66′ Grenier (L), 76′ Pujol (V)
Ajaccio 2-0 Evian TG
22′ Medjani, 42′ Cavalli
Bastia 0-3 Saint-Etienne
11′ Cohade, 26′ Aubameyang, 89′ Guilavogui
Brest 2-1 Troyes
11′ Ben Basat (B), 66′ Obbadi (T), 93′ Dernis (B)
Lorient 3-0 Nancy
20′ Giuly, 35′ L. Konè, 85′ A. Traorè
Sochaux 1-3 Montpellier
16′ Belhanda rig. (M), 59′ Herrera (M), 64′ Privat (S), 78′ Cabella (M)
Tolosa 1-1 Reims
57′ Abdennour aut. (R), 90′ Ben Yedder (T)
Bordeaux 1-1 Nizza
86′ Saivet (B), 91′ M. Traorè (N)
Marsiglia 3-1 Rennes
35′ Morel (M), 57′ Feret (R), 84′ Gignac (M), 93′ Danze aut. (M)
Lille 1-2 Psg
1′ Ibrahimovic (P), 12′ Chedjou (L), 21′ Ibrahimovic (P)
Marco Trombetta