Chi troppo si stima, cade sovente in fondo dalla cima. Il Paris Saint-Germain, a dire il vero, in cima (alla Ligue 1) ci è rimasto, ma è tornato da Sochaux con zero punti ed un bel bagno di umiltà. E’ vero che contro i parigini tutte le squadre della lega giocano come se fosse la finale di coppa del mondo, ma è altrettanto vero che i ragazzi di Ancelotti pensavano di farsi una bella gita di piacere a Montbeliard.
Tuttavia nella cittadina del dipartimento del Doubs – a parte il museo della Peugeot – non è che ci sia moltissimo da vedere. Quindi l’unica soluzione che rimaneva era farsi una bella partita di calcio, soluzione esclusa dal Psg, che sull’erba dell’Auguste Bonal ha passeggiato dal primo all’ultimo minuto di gioco. Mancanza di motivazioni, può darsi. Peccato di presunzione, sicuro.
“La presunzione è la nostra malattia naturale e originaria”, diceva il filosofo francese Michel de Montaigne. Lo stesso che affermava che alcune sconfitte sono più trionfali delle vittorie. Sarà, ma non è il caso del Psg. Almeno stavolta. Perchè pare impossibile che la stessa coppia di centrali che gioca una partita quasi perfetta a Valencia, si faccia sbeffeggiare a destra e a manca dai Sio, dai Boudebouz e dai Bakambu di turno.
Alex e Sakho sembravano quei difensori che nelle partite di calcetto con gli amici decidono, per svariare, di giocare in attacco. Avranno fatto pure un goal a testa, ma quando gli toccava disimpegnarsi nel loro vero ruolo sono stati francamente inguardabili. Per non parlare di Sirigu, che già contro il Bastia – quando prese una punizione di Khazri calciata direttamente dalla Corsica – aveva palesato i primi segni di eccessivo rilassamento
Per carità, un ko dopo più di due mesi ci può anche stare, ma adesso il Lione si è rifatto sotto a -3 e fa storcere il naso soprattutto pensando al fatto che il Psg questa Ligue 1 la poteva chiudere già da tempo. Se poi ci mettiamo che il Sochaux ha soltanto il 15° miglior rendimento casalingo della lega, la frittata è fatta. In pochi giorni si passa da un Psg bello e convincente in Europa ad uno svuotato e presentuoso in campionato.
Forse un’occhiata al museo della Peugeot avrebbe fatto comodo davvero a Carletto e ai suoi giocatori. Perchè la macchina Psg, per essere a 5 stelle, ha bisogno ancora di qualche messa a punto.
Marco Trombetta