La Francia nascosta

Saint-Etienne-OL: storia di un derby che va oltre il calcio

Sarà il derby numero 117 tra queste due gloriose squadre del calcio francese. Una partita che racconta di due città divise in tutto, tranne che per l’amore verso la propria squadra.

LA STORIA DI DUE CITTÀ DIAMETRALMENTE OPPOSTE – Saint Ètienne e Lione sono divise solo da 58 chilometri, ma la storia racconta di due città che nel corso dei secoli si sono trovate ai poli opposti, sia dal punto di vista culturale che sociale.

L’inizio della divisione risale al 9 ottobre 1793, quando le truppe federaliste, dopo che Lione si era opposta alla Convenzione, entrano a Saint Ètienne per ostacolare l’opposizione giacobina e appropriarsi dell’importante manifattura d’armi. Le stesse armi che proprio quel giorno cacciano i federalisti e fanno sì che avvenga la divisione tra le due città: Saint Ètienne nel dipartimento della Loira e Lione in quello del Rodano.

Saint Ètienne poi, nel corso della seconda Rivoluzione Industriale, si trova ad essere un’importante città mineraria dove tanti operai trovano lavoro negli stretti cunicoli delle miniere di carbone.
È la “Ville Minière”, quella dove si lavora tanto e si guadagna poco, quella dove ci si infiltra nelle miniere per trovare carbone prima e acciaio in seguito.

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La Saint Ètienne operaia che si scontra con la Lione borghese, quella delle serate aristocratiche e dell’invenzione del cinema dei fratelli Lumière nel 1895.
Una Lione moderna e che punta al futuro, che non ha niente a che vedere con la dura vita dei minatori, quella che si trova solo 58 chilometri più in là.
Da qui nascono i facili confronti storici-culturali tra le due città che vi abbiamo appena spiegato: Saint Ètienne l’operaia,città delle miniere contro la Lione borghese, città delle luci.

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L’EPOPEA DEI VERDI E I 7 TITOLI CONSECUTIVI DEL LIONE: L’epopea dei verdi inizia nel 1964 con il secondo scudetto per poi proseguire fino al 1977 con 7 scudetti, 5 Coppe di Francia e 3 Supercoppe Nazionali. Ma oltre a dominare in Francia è il cammino in Coppa dei Campioni negli anni successivi a dare una dimensione Internazionale alla squadra. Nel 74’ i verdi perdono in semifinale col Bayern, lo stesso Bayern che li batterà l’anno successivo in finale. Il 12 maggio a Glasgow una punizione di Roth condanna i verdi alla sconfitta dopo che più volte erano andati vicino al gol colpendo due volte il palo. Nonostante questo in Francia vennero accolti con orgoglio dal Presidente della Repubblica Valery Giscard e fatti sfilare sui Campi Elisi. Giocatori come Larquè, i fratelli Revelli (Hervè è tutt’oggi il miglior marcatore nella storia del club) e il difensore Lopez furono i giocatori più importanti di quegli anni di dominio nazionale e internazionale.
Nel 1981 arriva il decimo titolo e la stella con Michel Platini che a fine anno metterà a segno ben 20 reti.

La squadra che arrivò in finale nel 76′

Dal 2002 al 2008 in Ligue 1 comanda solo l’OL. Il talento di Juninho insieme ai vari Reveillere, Govue, con il passaggio di un giovane Benzema porta l’OL ad una posizione di massimo dominio nazionale.
Non così in Champions League dove riesce al massimo ad arrivare ai quarti, eliminato nelle 3 edizioni, tra il 2003 e il 2006, dai vari Porto, Psv e Milan.
La stagione dell’ultimo scudetto arriva l’eliminazione subita per mano dello United di Cristiano Ronaldo, con un 1-1 a Gerland e una sconfitta di misura a Old Trafford.
Insomma due squadre, ASSE e OL molto diverse ma che nel corso della storia hanno avuto fasi di dominio che tutto il mondo calcistico, francese e non, riconosceva e cercava di imitare.

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TRA STRISCIONI E PROVOCAZIONI: Si sa un derby è fatto anche di provocazioni e striscioni, più o meno pesanti. Anno 2000, derby in casa dei verdi e striscione dei tifosi ospiti che non lascia spazio a tante interpretazioni: “Les Gones inventavano il cinema, quando i vostri Padri crepavano nelle mine”.

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Il 19 aprile 2015 a Gerland, in un derby che finì poi 2-2, ecco un altro striscione che sottolinea come Lione si senta molto più avanzata e moderna rispetto alla sua vicina: “Un tram vi fa fieri, vi cambia dai carrelli delle miniere”. Sono striscioni che hanno diviso e non, tra chi si sentiva offeso e chi invece nonostante tutto si sentiva fiero delle sue origini e della storia vissuta da Saint Ètienne.

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Nel 2007 a Geoffroy-Guichard ecco lo striscione invece dei tifosi verdi con i giocatori del Lione rappresentati nella savana e la scritta: “La caccia è aperta, uccideteli”. 500 euro di multa con condizionale.

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Infine a confermare la tesi di chi si sente fiero della storia di città miniera, bellissimo lo striscione del 17 gennaio 2016: “i figli dei minatori difendono con fierezza, i colori e l’onore della nostra Saintè”

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Storie di striscioni e storie di migliaia di persone cresciute in due città diverse in tutto e per tutto.
Per quanto riguarda le provocazioni ve ne mostriamo una, che secondo noi rappresenta appieno lo spirito di questo derby.
Il 10 novembre 2013 a Geoffroy-Guichard, poco prima di iniziare il riscaldamento, Joel Bats allenatore dei portieri dell’OL, ha la brillante idea di andare a mettere una sciarpa del Lione proprio dentro la porta, davanti ai tifosi del Saint Ètienne.
In un clima già infuocato, la reazione del pubblico verde ve la lasciamo vedere…….

BREVE STORIA DEL DERBY, DAGLI INIZI FINO AI GIORNI NOSTRI: Il primo derby della storia si gioca a Gerland in una piovosa domenica di ottobre, quella del 28 per la precisione. Finì 4-2 per l’OL con la tripletta di Fritz Whoel, una tripletta in un derby che solo altri 3 giocatori del Lione riusciranno a ripetere nel corso della storia.

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Il primo derby della storia

Il 23 marzo del 1952 ecco il primo derby a Geoffroy-Guichard ed ecco la prima vittoria dei verdi nella storia di questo derby. 1-0 davanti a circa 17 000 spettatori e fin lì 2 derby, 1 vittoria a testa e tutti “contenti”.
Febbraio del 67’ e sedicesimi di Coppa di Francia, con l’OL che vince 2 a 0 qualificandosi al turno successivo.
Jean Snella, allenatore dei verdi non la prende bene e dice: “À force de jouer la carotte, Lyon n’ira pas loin en coupe”.
Tradotto, “se a Lione continuano a rischiare così poco, di strada in coppa non ne faranno tanta”.
E bene, niente di più sbagliato da dire. 19 marzo 1967, derby in casa dei verdi e trasferta piena di carote per i tifosi del Lione. 25 kili  lanciati all’entrata dei giocatori con Georges Bereta, attaccante di casa che ne prende una e la sgranocchia davanti alla curva dell’OL. Finì 2-1 per i verdi, il resto è un mix tra storia e leggenda.

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Tra ottobre 69’ e marzo 70’ l’OL prende due sberle dal suo vicino: 1-7 in casa a
Gerland (la più grande sconfitta subita in casa dall’OL) e 6-0 a Geoffroy-Guichard. E il bello è che in quel derby di ottobre il Saint Etienne aveva giocato solo 4 giorni prima contro il Bayern, eliminandolo da quella che oggi è la Champions League.

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9 settembre 1980: a Lione si respira aria di alta classifica con le due squadre che sgomitano per il primo posto. Stadio pieno con gente assiepata dappertutto, perfino nei tetti delle tribune. Il dato parlava di 48 000 anime presenti allo stadio anche se in realtà si stima che ce ne fossero almeno 10 000 in più. In campo tanto fumo e poco arrosto: partita bruttina e 1-1 finale.

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Quello che succede il 19 aprile 1985 invece è abbastanza strano. ASSE e OL si ritrovano entrambe in Ligue 2. Il Saint Etienne è secondo e per salire bisogna arrivare primi ma c’è un problema: il Nizza primo gioca proprio contro l’OL. Se i verdi vincono facilmente la loro partita, in contemporanea dalla radio arrivano notizie di un OL che sta battendo l’OGC. 10 000 persone a Geoffroy-Guichard cominciano a cantare “forza OL”, evento assai bizzarro in una rivalità così forte. Alla fine il Lione vince 3 a 1 contro il Nizza ma a fine stagione niente promozione per i verdi: sconfitti nello spareggio con il Rennes e risalita in Ligue 1 che arriverà l’anno successivo.
Nell’ 89’ entrambe le squadre ritrovano l’èlite, ma il 26 febbraio 93’ a Gerland ecco i primi scontri tra tifosi. Se i verdi dopo 8 anni ritrovano la vittoria in trasferta in un derby, i tifosi del Saint Ètienne rompono le barriere del settore a loro dedicato, amplificando una sfida che fino a prima aveva sì un forte impatto regionale, ma non aveva una forte risonanza nazionale. ASSE-OL diventa così una partita da tenere d’occhio anche per quanto riguarda le tifoserie.
Negli anni d’oro del Lione, quelli dei 7 titoli consecutivi, ci si ricorda di due derby particolari.
Il 3 ottobre 2004, i verdi ritrovano la Ligue 1 dopo 3 anni e perdono 2-3 in casa con un gol di Govue nei minuti di recupero, anche se la cosa di cui ci si ricorda è il calcio al palo rifilato dal portiere Janot dopo il rigore parato su Juninho che farà gol poi sulla ribattuta.

Il 30 aprile 2006, Lione già campione e festa a Gerland per un 4-0 senza storie che sa tanto di umiliazione e di netta inferiorità della squadra della Loira.
Il 25 settembre 2010, per il centesimo derby della storia, l’ASSE viene a vincere a Gerland dopo 17 anni di digiuno. La punizione di Payet basta e avanza per domare un Lione ormai alla fine dei suoi anni d’oro, anche se alla fine sarà secondo in campionato.
Aulas, visibilmente stizzito dirà”eux, ils la jouent à la Playstation, la Ligue des champions ”. Stesso discorso delle carote: Aulas, derby di ritorno a Geoffroy-Guichard e play-station consegnata dal popolo verde direttamente in tribuna presidenziale.

Per concludere, il più recente 5 novembre 2017, con lo 0-5 del Lione in casa dei Verdi.
La doppietta di Fekir e i gol di Depay, Mariano Diaz e Traoré condannano il Saint-Étienne a una delle più grandi umiliazioni subite in casa in un Derby.
L’immagine della serata sarà l’esultanza di Fekir alla Messi e Cristiano Ronaldo, con la maglia mostrata di fronte alla curva di casa inferocita, che farà poi sospendere temporaneamente la partita.

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Negli ultimi anni, quindi, i derby parlano di 9 vittorie OL, 2 pareggi e 4 vittorie Saint Ètienne per una sfida che rimane sì storica, ma con due squadre ben lontane dai gloriosi anni passati.

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