Le Storie

Olivier Giroud, il brutto anatroccolo abbandonato dal Grenoble diventato cigno a Montpellier

Un metro e novantadue al completo servizio del goal.  Questo lungagnone del Montpellier è solo all’inizio di una carriera che per lui si prevede esaltante. Tanto quanto la sua storia. Olivier nasce a Chambery il 30 Settembre 1986. Cresciuto a pane e Zidane comincia a muovere i suoi primi passi da calciatore del Club Olympique de Froges, squadra della cittadina dov’è cresciuto. Qui ci passa cinque anni fino a quando ne fa 13 e passa alla prima società professionistica, il Grenoble.

Scaricato dal Grenoble

Trascorre sei anni nelle giovanili del club e solo quando ne ha 19 firma il suo primo contratto da professionista. “Mi ci sono voluti anni per firmare il mio primo contratto da professionista a prendere coscienza delle mie capacità. Se il club si fida di me, deve sapere che ho alcune qualità “. Chiaro e preciso, Giroud, che parte subito col botto nella squadra riserve realizzando 15 goal in 15 partite.

Pian piano si fa vivo l’interesse della prima squadra e l’allenatore Goudet gli offre la prima convocazione nel 2006. E precisamente il 24 Marzo arriva anche il suo debutto in Ligue 2, nella sconfitta 2-1 col Niort, giocando l’intera partita. L’anno dopo entra in pianta stabile in prima squadra, scegliendo il numero 22 e trovando anche la soddisfazione del primo goal con i professionisti, realizzando il pareggio in extremis contro il Le Havre. “Un ricordo fantastico- commenta lui- non potevo sognare di meglio come mio primo goal”.

Il giovane Giroud conclude la stagione con due reti ed il Grenoble si piazza quinto in Ligue 2. L’anno dopo però viene mandato in prestito a Istres nella National, la nostra serie c, e lì dimostra di avere un grandissimo potenziale. Colleziona 33 presenze condite da 14 goal, segnando anche le sue prime due doppiette. A fine anno Olivier torna a Grenoble, che nel frattempo è approdato in Ligue 1, pieno di grandi propositi, ma a sorpresa il tecnico Bazdarevic lo inserisce nella lista dei partenti, motivando così la sua scelta.


Non ha il livello giusto per giocare tra l’elite…

Gli anni al Tours

Scelta, che si si rivelò quanto mai sbagliata. Giroud riparte nuovamente dalla Ligue 2, indossando la maglia del Tours. Dopo un periodo di infortuni, il ragazzo di Chambery comincia a scalare le gerarchie del club. In 27 presenze stagionali realizza 14 goal, tra i quali c’è da segnalare la quaterna rifilata al Jeanne D’Arc in Coupe de France. Il Tours non riesce per un pelo a conquistare la Ligue 1, ma Giroud si è ormai preso il posto da titolare.

La stagione successiva il numero 12 parte col botto. Subito goal in Coupe de La Ligue, poi un altro all’esordio in campionato contro il Guingamp e successivamente una quaterna, la sua seconda da professionista, nel 4-2 sull’Arles Avignone. Le sue prestazioni destano l’interesse del Montpellier, che a Gennaio lo acquista per 2 milioni di euro lasciandolo al Tours fino a fine stagione. La notizia non può che gasare Giroud che conclude in bellezza la sua stagione con 42 e 24 goal. Di cui 21 in campionato che gli valgono il titolo di capocannoniere ed il premio di Miglior giocatore dell’anno in Ligue 2. Non c’è più dubbio, Olivier è pronto al grande salto…

L’esplosione a Montpellier

Giroud ci mette poco a smentire il suo ex allenatore Bazdarevic. Il 1° Luglio si aggiunge ai nuovi compagni del Montpellier, il 28 Agosto va subito a segno decidendo la vittoria in trasferta a Valenciennes. Un mese dopo arriva anche la sua prima doppietta in Ligue 1, contro la sua vittima preferita, l’Arles Avignone. Ma Olivier si fa conoscere da tutta la Francia quando insacca al 117esimo del secondo tempo supplementare il goal che affonda il Psg e porta il Montpellier in finale di Coupe de la Ligue, persa poi 1-0 contro il Marsiglia. E’ l’inizio della sua esplosione. Giroud chiude il 2010-2011 con un altra doppietta al Parco dei Principi che porta il suo bottino a 12 goal in Ligue 1, risultando il miglior marcatore della squadra.

Ma ecco che con la nostra storia arriviamo a quest’anno. Col suo numero 17 sulle spalle Giroud inizia a segnare a ripetizione. Ligue 1, Coppa di Francia e Coppa di Lega. Trascina il Montpellier ad una stagione fantastica, portandolo  ad oggi addirritura fino al primo posto in classifica, un punto sopra allo straquotato Psg. Le Parisien lo soprannomina le buteur de charme, l’attaccante fascinoso. Lui ringrazia a modo suo: gonfiando la rete.  Dalle parti dello Stade de la Mosson è un idolo indiscusso e adesso i tifosi di casa possono sognare addirittura di mettere le mani sulla Ligue 1 o, male che vada, giocarsi un posto in Champions League. 16 goal e 7 assist in 24 partite. Sono i numeri di Giroud. Numeri che non si possono ignorare. Numeri da Blues.


Un sogno d’infanzia…

Giustiziere tedesco

Che si avvera quando Blanc alza la cornetta e gli comunica che è stato convocato per la sua Nazionale. L’esordio è datato 11 novembre 2011, in occasione della sfida con gli Stati Uniti. Il bis il 15 dello stesso mese contro il Belgio. Il goal, arriva nella migliore occasione. Un cross dalla destra di Debuchy viene deviato in porta da quel ragazzone col numero 9 che è solo alla sua terza presenza con i Blues. Trafiggendo Wiese e portando la sua Francia in vantaggio con la Germania al Weser Stadion. Cosa chiedere di meglio?

E’ cronaca di due giorni fa. La partita finirà poi 1-2 per la Francia e Giroud, il brutto anatroccolo di Grenoble, è sbocciato. E’ finalmente diventato cigno. E se ne sono accorti anche tanti club europei, in primis la Juve. Il suo presidente sembra già rassegnato a perderlo “Questo club non è abbastanza grande per lui..”, dice Niccolin, ma intanto lo valuta 50-60 milioni di euro. Tanti, sicuramente, troppi. Ma questo ragazzo ha tutte le carte in regola per fare intanto le fortune del Montpellier e poi quelle della Francia e di chi deciderà, non come fece Bazdarevic, di puntare su di lui.

Marco Trombetta

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