Era la partita più attesa della settimana. I giornali si sono sbizzarriti sull’importanza del derby del Rhode-Alpes tra Saint Etienne e Lione. Un derby da dentro o fuori, soprattutto per il Lione che cercava conferme dopo la vittoria sul Lille. L’animo e la voglia di sognare dei padroni di casa avrebbe dovuto fare la differenza, ma l’OL ha uscito fuori ‘le boules’ da grande squadra quale potenzialmente è. Una vittoria firmata Gomis con il più classico e pesantissimo goal dell’ex. Un goal che sa di rinascita per il Lione, un goal che gli vale la copertina.
E pensare che Bafe, da qui in poi lo chiameremo affettuosamente così per evitare di stare ore qui a leggere, ha formato la sua carriera da calciatore proprio nella scuola dell’ASSE nell’ormai lontano 2003. In quell’anno ‘Les Verts’ conquistavano la promozione in Ligue 1, campionato che da quel momento in poi non avrebbero più lasciato. In quella stagione non giocò molto ma reallizzò comunque 2 goal in 11 presenze fino a Gennaio, quando venne spedito in prestito, sempre in Ligue 2, al Troyes. Qui Bafe mette a segno altri 6 goal in 13 partite e viene richiamato alla base il Gennaio dell’anno successivo, più per mancanza di attacanti che altro.
Nella stagione succesiva, però, Gomis entra finalmente in pianta stabile tra i titolari. Conquista in tutto ventiquattro presenze, realizzando i suoi primi due goal nella massima serie francese. Nel frattempo cresce anche a livello tecnico ed il suo fisico possente e statuario beneficia anche di una discreta tecnica personale, che gli permette di accarezzare il pallone meglio di quanto la sua prestanza da giocatore di football lasciasse intendere. E infatti, i benefici, cominciano a vedersi pienamente l’anno dopo.
Dalla stagione 2006-2007 in poi, non c’è anno che non vada in doppia cifra. Inizia realizzando 10 goal in Ligue 1 e tre in 4 presenze nelle Coppe Nazionali e continua con la sua stagione migliore, il 2007-2008, dove segna 16 goal in campionato arrivando terzo in classifica marcatori. In più il suo Saint Etienne arriva quinto in classifica a soli quattro punti dalla Champions League. E’ una stagione fantastica per Bafe. Per lui iniziano ad arrivare le prime voci di mercato ed i primi paragoni eccellenti. Lo chiamano ‘il nuovo Drogba’, vuoi per la sua lunga chioma ed il suo stile di gioco, vuoi perchè effettivamente la sua esplosività in zona goal lo rendeva degno erede del campione ivoriano. Il suo allenatore, Laurent Roussey, è forse l’artefice principale dell’esplosione di Gomis ed è stato lo stesso attaccante franco-senegalese a confermarlo al termine della sua stagione di consacrazione. “Sono molto felice di giocare per il Saint-Étienne, ma non so se resterò ancora qui nella prossima stagione . Il mister ha fatto del suo meglio per farmi restare la scorsa estate e grazie a lui sono migliorato molto. Sono molto felice con lui al timone. La sua permanenza al club sarà un fattore essenziale per il mio futuro “.
Roussey alla fine resta e , nonostante il pressing del Newcastle e di Kevin Keegan che fortemente lo voleva portare in Inghilterra, anche Gomis rimane con i Verdi di Francia ed ha anche la possibilità di esordire in Europa, che mancava dalle parti di Saint Etienne dai tempi di Le Roy Michel. Ma l’annata 2008-2009 sarà anche l’ultima per Bafe con l’ASSE. E probabilmente anche la peggiore. Il suo mentore Roussey viene esonerato nel Novembre 2008 ed il Saint Etienne conclude mestamente la stagione al 17° posto in graduatoria a soli tre punti dal retrocesso Caen. Ma Gomis riuscì comunque a congedarsi nella maniera migliore, segnando la doppietta decisiva nel 4-0 all’ultima giornata sul Valenciennes che permise ai Verdi, grazie alla contemporanea sconfitta del Caen col Bordeaux, di conquistare una sudatissima salvezza.
In Europa però il Saint Etienne fa un cammino da applausi. Dopo aver eliminato l’Hapoel Tel-Aviv nel turno preliminare, conclude al primo posto con 8 punti in un girone composto da Valencia, Rosenborg, Club Brugge e Copenaghen. Gomis gonfia la rete per 4 volte in 8 incontri e trascina i suoi fino ai sedicesimi di finale persi col Werder Brema, poi finalista del torneo. Bafe viene esaltato dei giornalisti francesi ed europei e si guadagna l’appellattivo di “Gomis don’t miss”, per la sua grande vena realizzativa.
Adesso, il ragazzone d’ebano con la pelle d’avorio ed i capelli rastafi è amb ito da mezza Europa. Si parla di Inghilterra come destinazione preferita dal ragazzo, ma anche Italia. Alla fine, però, nel Luglio del 2009 la spunta il Lione, alla ricerca di un bomber che possa rimpiazzare Benzema. Versa nelle casse del Saint Etienne una sommetta attorno ai 13 milioni di euro e si prende il ‘nuovo Drogba’, proprio dagli acerrimi rivali di sempre. Il suo rendimanto col Lione è tuttavia altalenante e spesso al di sotto delle aspettative. In due anni realizza comunque 20 goal in Ligue 1 e 6 in Champions League, prendendosi anche la soddisfazione di battere il Real Madrid ai quarti di finale e arrivare tra le prime quattro d’Europa, prima di arrendersi al Bayern Monaco. I titoli però, dopo anni ed anni di succesi per il Lione, non arrivano ed il talento di Gomis rimane sempre nel limbo tra grande giocatore ed eterna promessa. Alla Gerland, abituati a gente del calibro di Giovane Elber, Sonny Anderson nei tempi d’oro e recentemente a Benzema non sono del tutto soddisfatti del rendimento del bomber franco-senegalese.
Con chi invece non è quasi mai andato d’accordo il buon Bafe è sicuramente la Nazionale francese. E dico quasi perchè il suo esordio era stato addirittura ai livelli di Zizou Zidane. Doppietta nell’amichevole pre-Euro 2008 contro l’Ecuador e tanti applausi e speranze per un nuovo bomber transalpino. Speranze che, ben presto, si tramutarono in illusioni. L’europeo dei galletti è forse meno vergognoso solo del mondiale sudafricano del 2010, fatto sta che Gomis non combina nulla di buono e la casacca dei Blues viene posta spesso dentro il cassetto. Sono infatti solo sei le presenze del numero 18 con l’Equipe de France’ e le reti rimangono ferme a quelle due segnate contro i sudamericani, per lo più in amichevole. Se poi ci aggiungiamo il, fortunatamente lieve, malore durante un allenamento del 7 Ottobre del 2009, capiamo benissimo che l’alchimia fra la nazionale francese e Bafe Gomis è praticamente prossima allo zero. Forse avrebbe fatto meglio a scegliere il Senegal?
Ed ecco che con la nostra storia arriviamo a questa stagione. Anche questa fino ad ora avara di successi per il Lione che, tuttavia, nonostante la clamorosa eliminazione in Champions con l’Apoel, nella quale Gomis ha fatto quasi da spettatore, può ancora giocarsi la finale di Coppa di Lega e i quarti di Coppa di Francia col Psg. In campionato invece lo scudetto è già andato, probabilmente al Psg, ma dopo un periodo disastroso si è accesa la luce ed il Lione è ripartito.
Il rendimento di Gomis è ancora una volta tra luci e ombre. Luci come la quaterna in Champions contro la Dinamo Zagabria che ha inserito il nome di Gomis tra grandi del calcio come Messi, Shevchenko, Van Nistelrooy e Van Basten ed ha portato il Lione in maniera e sperata agli ottavi di Champions. Ombre come l’occhiolino amico di Vida proprio in occasione del match con i croati ed i suoi troppoi frequentri blackout che, spesso, lo avevano portato all’esclusione dall’11 titolare in favore di Lacazette. E quando il talentino francese metteva a segno il goal dell’1-0 contro il Lille due giornate fa che dava il là alla vittoria del Lione contro il Lille, Gomis è stato per 90 minuti in panchina a guardare. Stessa sorte che stava per toccargli anche sabato sera nel suo derby, quello col Saint Etienne.
Lacazette viene ancora una volta preferito al povero Bafe; il Lione domina ma non segna ed i minuti scorrono inesorabili verso la fine del match. A venti dalla fine, però, tocca proprio a lui. E’ la sua chance, nella partita forse più importante della stagione. Nel derby, sentito e aspettato per una settimana da tutte e due le squadre. Così entra in campo, proprio al posto di Lacazette, e dopo appena dieci minuti la mette dentro esplodendo di rabbia e di gioia allo stesso tempo. Un goal importantissimo, l’ennesimo segnato contro il suo ex amato Saint Etienne, che può diventare un punto di svolta per la sua stagione e quella del Lione. Intanto per Gomis arriva il premio di ‘Hèros de la Semaine’. Ad oggi forse il più importante della sua carriera. In attesa che da qui a fine stagione, il nostro Bafe metta finalmente qualcosa in bacheca.
Marco Trombetta