Finisce la prima favola. Il Gazelec giustiziere di Tolosa e Montpellier si è dovuto arrendere allo strapotere del Lione. Discreti i corsi per i primi 45 minuti, ma fin troppo duri e decisi a far sentire i tacchetti. A farne le spese è stato Anthony Colinet, che ha speso un fallo da rosso diretto rendendo in discesa il cammino del Lione. Una discesa che inizia al 59′ col goal di Lacazette e si chiude al 90′ col poker di Gomis. In mezzo i goal di Lisandro e Grenier. Ai corsi non è bastato un Rastello para tutto, a Parigi ci va un super Lione.
CALCI(O) E BOTTE- Ci ha provato il piccolo Gazelec. Al 10′ è Colloredo a non trovare per pochissimo il suo attesissimo goal dell’ex. La sua girata finisce sul palo e danza sulla linea alle spalle di Llloris, strozzando in gola l’urlo del Francois Coty. Pochi minuti dopo risponde Briand colpendo il montante della porta di Rastello e nei minuti di recupero del primo tempo è Kallstrom a far tremare ancora la traversa del Gazelec.
Superata la prima mezz’ora di bel calcio, però, è il nervosismo a farla da padrona. Prima un fallo di Konè fa scattare un accenno di incontro di wrestling tra la coppia Lione composta da Gomis e Dabo e quella Gazelec di Poggi e Colloredo. Ma è il preludio all’episodio chiave. Colinet pensa bene di falciare da dietro Lacazette e l’arbitro pensa benissimo di buttarlo fuori.
Da qui in poi altre risse ed un’altra entrata da codice penale di Bocognano che l’arbitro stavolta non sente di punire con l’ennesimo rosso. Nel tunnel degli spogliatoi si devono mettere in mezzo gli steward per non scatenare il far west. Fortunatamente dopo 15 minuti inizia la ripresa e finalmente si torna a giocare a calcio.
Pronti via ed è Verdier ad andare vicinissimo al goal prendendo nuovamente il palo e rendendo l’atmosfera infernale. Il Lione, però, decide che è il momento di chiudere la pratica e all’ora di gioco Lacazette si fionda come un falco sulla respinta di Rastello aprendo una voragine nella difesa dei corsi. Voragine che viene sfruttata pienamente da Lisandro al 74′, goal facile facile, e da Grenier all’80’, entrato da un minuto, che beffa con un pallonetto il non irreprensibile Rastello.
Al 90′ c’è tempo anche per servire il pokero con Gomis, che si becca una valanga di fischi per un’esultanza non troppo aristocratica. Finisce così, quindi, una partita dal tono agonistico più elevato che mai. Il Gazelec potrà tornare a concentrarsi sull’importantissima promozione in Ligue 2, mentre il nuovo Lione, quello post-Nicosia, si conferma forte e cattivo. Con la soddisfazione della doppia finale, traguardo riuscito solo a Psg (995, 1998 e 2008) e Lorient (2002).
“E’ stata un partita di Coppa vera”, commenta Garde nel post partita. “Primo tempo equilibrato, ma poi siamo cresicuti, complice anche la superiorità numerica. Il Gazelec è stato molto aggressivo, ma è normale che una squadra dalla caratura tecnica inferiore compensi con la determinazione. Hanno una buona squadra, di buon talento, gli auguro buona fortuna per il proseguio del campionato. Noi abbiamo due finali allo Stade de France, adesso dobbiamo vincerle”.
“Sono orgoglioso dei miei giocatori”, ha commentato Veilex. “Il mio unico rammarico è che erano confusi. Pe la prima volta, l’impegno è diventato nervosismo. Abbiamo fatto un ottimo inizio di partita, poi abbiamo preso due pali. Ma nel secondo periodo, dato il talento e la qualità tattica e individuale del Lione, era una missione impossibile. Da questa sconfitta abbiamo imparato tanto. Ora ci concentreremo sul campionato con la Ligue 2 come obiettivo”.
Ecco tabellino, pagelle e highlights del match:
GFCO AJACCIO 0-4 LIONE
59′ Lacazette, 73′ Lopez, 80′ Grenier, 90′ Gomis
GFCO Ajaccio: Rastello 6,5, Bocognano 4,5, Rachidi 4,5, Filippi 5, Romey 5, Colinet 4 il peggiore, Dufau 5 (66′ Boesso 5), Poggi 5,5, Seymand 5, Verdier 6 (74′ Gbiziè 5), Colloredo 6,5 (76′ Diallo). All. Veilex 5
Lione: Lloris 6,5, Reveillere 7, Konè 6, Lovren 6,5, Dabo 6, Gonalons 6 (77′ Fofana), Kallstrom 7, Briand 6,5, Lacazette 7 (71′ Bastos 6,5), Gomis 7, Lisandro 7,5 il migliore (79′ Grenier 6,5). All. Garde 7