Ligue 1

E tutto è andato, come doveva andare…al Velodrome passeggia il Montpellier

Niente scatto d’orgoglio. Niente guasta feste. L’OM ha fatto quello che doveva fare, facendo anche felici i propri tifosi con la sconfitta più piacevole della stagione.  Il messaggio del gruppo organizzato marsigliese, che in pratica diceva “le avete perse tutte, dovete vincere proprio questa?”, ha avuto i suoi effetti. Il Montpellier sale così a più tre sul Psg, più quattro contando la differenza reti, vince 3-1 una partita dal sapore di amichevole pre-stagionale e blinda l’accesso in Champions League. Sognando il titolo. Per buona pace loro e dell’OM.

Belhanda mattatore

“RIMANETE FEDELI A VOI STESSI… PERDETE”- Detto fatto. I proclami di ‘onore marsigliese’ e partita vera sono svaniti dopo appena sei minuti. Quando un ‘errore infantile’ di Traorè, come lui stesso lo ha definito, ha regalato un rigore al Montpellier dopo appena sei minuti di gioco. E’ subito festa al Velodrome e lo è anche per Belhanda che firma il goal dell’imminente vantaggio.

E pensare che M’bia, alla mezz’ora del primo tempo, aveva per un attimo riacceso la partita firmando l’inaspettato pari per l’OM. Il primo tempo finisce così 1-1, dando almeno l’impressione di essere una partita di calcio fra una delle squadre più titolate di Francia ed il piccolo Montpellier che sogna lo scudetto. L’illusione infatti dura poco. Al 49′ ci pensa Giroud a fare 19 in campionato e 2-1 per il Montpellier, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti i tifosi marsigliesi.

Il marocchino volante

Al 70′, poi, è Belhanda a sfruttare un assist dello stesso Giroud ed a depositare con una girata da applausi il pallone del 3-1. Gioco, partita, incontro. Il Montpellier sbanca il Velodrome dopo 38 anni di attesa. Ma è stata un’attesa ben ripagata. Il più 10 sul Lille mette l’ipoteca quasi definitiva sulla Champions League, mentre il più 3 sul Psg continua a far venire i grattacapi a Carletto che non sa più come fermare i ragazzi di Girard. Che volano, trascinati dalle stelle sempre più splendenti di Giroud e Belhanda. Che non hanno nulla, ma proprio nulla da invidiare ai Menez, Pastore, Nenè e Hoarau di turno. Costati una fortuna, ma finora meno decisivi.

Per Giroud sono 19 in campionato

Girard guarda la sua stella

“SIAMO SOTTO UNA BUONA STELLA”- Ha commentato così la vittoria del Velodrome il tecnico del Montpellier Girard. Riferendosi più che altro ad una stagione splendida e inaspettata per lui e per l’Herault. Sono quattro le vittorie nelle ultime cinque partite, sono tre i punti sul colosso Psg. Girard non poteva chiedere di meglio alla sua stella.

“E’ stato importante vincere, andare a tre punti dal Psg, quattro con la differenza reti. In più siamo a dieci punti dal Lille e questo è ottimo in vista dello scontro diretto ancora da giocare. In questa atmosfera pesante, è stato un primo tempo medio, mentre il secondo, quando si hanno giocatori del calibro di Younis (Belhanda) e Olivier (Giroud), che possno risolverla in qualsiasi momento, è stato più semplice”.

“Siamo sotto una buona stella quest’anno. Tutto ciò che è stato detto prima di questa partita, è stato un insulto al calcio professionistico, non vengo con l’idea di pensare una cosa del genere (che OM ha rilasciato la partita)“. Infine una battuta su Belhanda. “E’ un giocatore di grandissimo talento. Sta facendo grandi cose. Se andremo in Champions sarebbe bello tenerlo, ma le sirene sono tante ed è difficile non farsi attirare”.

Missione compiuta...e adesso?

Tifosi contro

E adesso toccherà dare un senso alla stagione dell’OM. Come? Vincendo la Coppa di Lega sabato contro il Lione. La terza consecutiva dopo le vittorie del 2010 sul Bordeaux e del 2011 sul Montpellier. La partita di ieri ha lasciato già fin troppo spazio ai commenti e Didì non può far altro che guardare a sabato.

“La situazione è molto complicata, difficile. Non dare la colpa Pietro, Paolo o Jacques.  Sabato sarà la partita più importante. Il mio lavoro è quello di preparare la squadra per essere nello spirito migliore possibile. Questa è l’ultima occasione di vincere un trofeo quest’anno”.

Intanto l’atmosfera con i tifosi e nello spogliatoio appare irreparabile. “Per i giocatori, questo è un problema di fiducia, emozioni, eventi sfavorevoli. Indossare questa maglia è pesante, allora, quando le cose vanno bene è facile, quando le cose vanno male è più complicato”.

Sarà, ma il gesto di Gignac lascia poco spazio alle interpretazioni. Al momento della sostituzion l’ex bomber, aggettivo che non gli si addice più da tempi immemori, si è preso anche il lusso di non stringere la mano a Didì Deschamps. “Grazie per avermi fatto uscire e grazie per i fischi”, le parole di un addolorato Andre Pierre. Che dire, l’ennesima giornata da ‘incorniciare’…

Ecco tabellino, pagelle e highlights del recupero della 30a giornata:

MARSIGLIA 1-3 MONTPELLIER
6′ Belhanda rig. (M), 33′ M’Bia (OM), 49′ Giroud (M), 71′ Belhanda (M)

Marsiglia: Mandanda 5,5, N’Koulou 5,5, D. Traorè 4,5, Fanni 5,5, Diarra 5 (61′ Amalfitano 5), Cheyrou 5,5, Kaborè 5,5, M’Bia 6,5, Brandao 5 (72′ A. Ayew 5,5), J. Ayew 5, Gignac 4 il peggiore (61′ Valbuena 5,5).  All. Deschamps 4,5
Montpellier:
Jourdren 6, Bocaly 6,5 Yanga-Mbiwa 6, Hilton 6,5, Bedimo 6,5, Belhanda 8 il migliore (88′ Cabella), Estrada 6,5, Saihi 6,5 (62′ Stambouli 6), Utaka 6, Giroud 7, S. Camara 6,5 (85′ J. Marveaux).  All. Girard 7

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