Coupe de la Ligue

Coupe de la Ligue – L’OM fa tris, Brandao l’uomo della provvidenza

C’è l’ha fatta il Marsiglia di Didì Deschamps. Dopo la bellezza di 1080 minuti di buio, è arrivata finalmente la vittoria. Sul fatto che ne sia valsa la pena attendere così a lungo, ci sarebbe molto da discutere, ma alla fine l’OM ha risposto presente. Nella gara dove non poteva sbagliare. Contro un Lione in forma smagliante, che stasera non si è reso quasi mai pericoloso. Tocca sempre a lui mettere la firma. A quel Brandao che entra dalla panchina e ti risolve le partite. Stavolta di minuti ce ne sono voluti sei. Per il resto, da San Siro allo Stade de France il risultato non cambia. Anzi, migliora. Perchè la Coupe de la Ligue prende la strada di Marsiglia.

Rinascita OM

Chi si aspettava, però, una partita palpitante e piena d’intensità, è rimasto ampiamente deluso. Il primo tempo si è svolto su ritmi bassissimi, con il solo Ayew si fa per dire pericoloso in una occasione. Poi nulla più. Una fase di studio infinita e due squadre che hanno più pensato a non prenderle che a darle. Deludono gli attaccanti. Lisandro e Gomis sono due fantasmi, Remy e Andrè Ayew, per parcondicio, non sono voluti essere da meno. Per vedere l’occasione più ghiotta bisogna oltrepassare l’ora di gioco. Al 65′ è Amalfitano ad avere il pallone dell’1-0 OM, ma Lloris è bravissimo a farsi trovare pronto.

Grande cornice di pubblico allo Stade de France

La partita scorre quindi sui binari dell’equilibrio fino ai tempi supplementari. Anche se usare la scusa dell’equilibrio per definire una partita del genere, ci pare fin troppo banale. Diciamo pure che è stata una partita oscena, un pugno in un occhio allo spettacolo. Ecco, adesso va meglio. I cambi arrivano quasi tutti ai supplementari, e fra questi c’è quello che cambia la partita. E’ infatti il 98′ quando Deschamps decide di tirar ‘bella statuina’ Remy e buttar dentro Brandao. Forse questa volta il brasiliano non gli avrà detto: “Mister entro e segno…”, perchè due minuti dopo non l’aveva ancora messa dentro. Dopo sei invece…

Merci Brandao

Arriva l’occasione buona. E lui, come successe a San Siro, non se l’è lasciata scappare. Il giovane Umtiti non è perfetto e Brandao non si fa pregare due volte ad uccellare Llloris sotto le gambe e mettere a segno al 104′ il goal decisivo per i suoi. Un altro goal che vale oro. Che permette all’OM, in un colpo solo, di raggiungere Psg e Bordeaux in testa alle squadre più vincenti in Coppa di Lega, di uscire da una crisi che sembrava infinita e di raggiungere la qualificazione in Europa League.

Visto che in campionato è ormai più facile retrocedere che arrivare tra le prime sei. Salgono così a sette le realizzazioni di Brandao in otto partite di Coppa di Lega giocate. Non sarà mai un fenomeno e probabilmente nemmeno un goleador. Ma Brandao, nonostante le critiche, gli scherni e i pochi attestati di fiducia, è fino ad oggi l’uomo più decisivo della stagione del Marsiglia. Altro che Ayew, Remy, Valbuena. Se l’OM può essere ancora considerata una squadra di calcio, deve dire solo…Merci Brandao.

Un brutto Lione

Il Lione, dal canto suo, ha tanto da rimproverarsi. Un atteggiamento troppo rinunciatario e probabilmente una condizione fisica non proprio eccelsa, dovuta al grande sforzo dell’ultimo mese e mezzo, che ha portato gli uomini di Garde ad una grande rimonta in campionato ed alla doppia finale in Coppa di Francia e Coppa di Lega. Quest’ultima però è andata. Come è andato il double e la possibilità di tornare subito a vincere dopo 4 lunghi anni. OL tradito dai suoi uomini migliori, da un Lisandro ed un Gomis spuntati e dalla poca, pochissima grinta messa in campo.

“Un Lione col freno a mano tirato”, quello che ha visto Garde. “Non abbiamo fatto il nostro gioco. Eravamo timidi, abbiamo fatto molti errori”. Il presidente Aulas ha parlato di grande delusione, mentre Kim Kallstrom ha confessato che l’OM ha meritato la vittoria. Tutti però si sono accorti che non è stata una gran partita. Dura, chiusa e poco adatta alle ripartenze che ultimamente hanno fatto la fortuna del Lione. Ma Garde è convinto di potersi prendere almeno altre due soddisfazioni. “Vinceremo la Coppa di Francia e per il campionato saremo lì fino alla fine”.

Didì può tornare a sorridere

E alla fine siamo contenti anche un pò noi. Deschamps ha sempre un pezzetino di Italia nel suo cuore e vederlo tornare sorridere, dopo mesi e mesi di bocconi amari, non può che farci piacere. Era la sua ultima occasione e anche se voci di corridoio lo vedono lontano da Marsiglia a fine stagione, lui, può dichiararsi soddisfatto di aver portato lo scudo in Costa Azzurra dopo 17 anni, essere arrivato ai quarti di Champions ed aver collezionato tre Coppe di Lega consecutive.

“E ‘difficile vincere titoli. Questo è il sesto in tre anni, e non è poco per un club che non vinceva da 17 anni. E una cosa di cui essere orgogliosi. Il merito va soprattutto ai giocatori, a cui voglio associare il mio staff e il personale medico. Questo è un grande orgoglio per me, anche se non cambia radicalmente una stagione disastrosa in campionato”. Le parole di Deschamps risuonano come un lungo sospiro di sollievo. A Marsiglia è arrivata una ventata di aria fresca. Adesso è importante non tornare ad inquinarla.

Ecco il tabellino, le pagelle e gli highlights della finale:

LIONE 0-1 MARSIGLIA  d.t.s.
104′ Brandao


Lione:
Lloris 5,5, Reveillere 5, Lovren 5, Dabo 6 (119′ Cissokho), Umtiti 4,5, Gonalons 4,5, Kallstrom 5 (106′ Lacazette), Briand 5,5, Bastos 4 il peggiore (65′ Grenier 5,5), Lopez 5, Gomis 5.   All. Garde

Marsiglia:
Mandanda 6, Fanni 5,5, M’Bia 5,5, N’Kolou 6, Azpilicueta 6,5, Diarra 5,5 (81′ Kaborè 5,5), Cheyrou 6, Amalfitano 6, Valbuena 5,5 (118′ Morel), A.Ayew 5,5, Remy 4,5 (98′ Brandao 7 il migliore).   All. Deschamps

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