In Francia non vedono l’ora che si fanno le 20.45. Poche settimane dopo la finale di Coppa di Lega lo Stade de France riaccende i riflettori e li ripunta sul Lione. La squadra favorita, quella che non può permettersi di restare anche quest’anno a mani vuote. L’altra, il Quevilly, parte ovviamente sfavorita. Ma per loro è un bene. Sono sempre partiti sfavoriti, dagli ottavi in poi, e ora guardate dove sono. Sono a giocarsi la coppa nazionale francese. Contro il Lione, in uno stadio che, fino ad oggi, tutti i ragazzi della rosa avevano visto solo in televisione. Ma sarà partita vera, come lo è sempre stata. Come merita di essere una finale. Due categorie di differenza, ma il pallone, quello, è uguale per tutti.
LIONE VUOL DIRE VITTORIA- Non c’è alternativa. E’ questa l’ultima occasione per non rendere la stagione più disastrosa che mai. In un mese è cambiato tutto. Niente Champions, niente Coppa di Lega e niente ‘double’. Anzi, ora c’è il rischio di fare lo ‘zero patacca’. Perchè dopo quattro anni di vacche magre il Lione è arrivato all’appuntamento con la vittoria. E non può farsi dare buca. Lo sa anche Garde, che insieme alle classiche e retoriche parole del pre partita ha chiarito il concetto. “Ho notato che tutti i giocatori sono tutti calmi e determinati. E’ inutile negare che siamo noi quelli che dobbiamo portare a casa la vittoria”.
Mentre è stato ancor più diretto Maxime Gonalons. “Se usciremo sconfitti sarebbe ridicolo”. Ed effettivamente tutti i torti non ce li ha. Proprio in questi giorni, nel 2008, il Lione festeggiava il suo ennesimo trofeo. Ed era proprio una Coppa di Francia. Come detto era l’ennesimo, ma anche l’ultimo. Perchè da quel momento in poi il ciclo ultra vincente dell’OL si è fermato e non è più proseguito. Questa è, come l’hanno chiamata i giornali francesi, la ‘derniere chance pour Lyon’. L’ultima chance. Magari per ripartire, proprio da dove il Lione si era fermato. A quel 24 Maggio 2008, quando Sidney Govou stese il Psg e riempì ancora una volta la bacheca dell’OL. Una bacheca che, adesso, ha bisogno di una rispolverata. E soprattutto, di una vittoria.
‘CERCHEREMO DI FARE IL QUEVILLY’- Queste parole, pronunciate dal tecnico Brouard, ci fanno capire fino in fono la filosofia di questa squadra, di questa società. Destinata a scomparire circa trent’anni fa e tornata più forte, più determinata, più stupefacente di prima. Perchè è proprio stupefacente l’aggettivo che meglio descrive l’impresa del Petit Quevilly. Un cammino lunghissimo, partito dal primo turno e destinato a finire. Ma non agli ottavi, non ai quarti e nemmeno in semifinale. Se finirà, finirà in finale, allo Stade de France e contro il Lione. Cosa chiedere di più a questi ragazzi?
Probabilmente la vittoria, che già nel lontano 1927 era sfuggita. Ma probabilmente neanche quella. In quella piccola cittadina di 22.000 abitanti hanno già vinto tutti. Dal macellaio al carpentiere, dal pescivendolo al giornalaio. Tutti sono orgogliosi di gridare ed esporre striscioni con su scritto ‘Allez Quevilly’. Del resto, i loro stipendi non sono poi tanto diversi da quelli dei giocatori, che vanno dai 1500 ai 2500 euro. Imbarazzanti rispetto a quelli del lione. Il budget della socità è inferiore ai 2 milioni di euro, il prezzo di un primavera del Lione. E il loro stadio ha una capienza di 2.000 posti. Che effeto gli farà entrare allo Stade de France? Il difensore Vanoukia ha provato a spiegarcelo.
“Il mio sogno si da bambino era quello di diventare un professionista. Ma non è mai successo. Proprio per questo non avrei mai pensato di poter giocare una finale allo Stade de France. Quando abbiamo battuto il Rennes in semifinale, ho passato cinque minuti in trans, se battiamo il Lione è sicuro che svengo! Possiamo riscrivere una pagina di storia”.
Proprio così. Anche perchè un club non professionistico non ha mai vinto la coppa di Francia. Ci andò vicino il Calais nel Maggio del 2000, ma fu sconfitto in finale dal Nantes. Tuttavia, Calais, non è poi così lontana da Quevilly. Basta spostarsi di un centinaio di chilometri ed il sogno è di nuovo possibile. Lo stesso sogno che portano ancora in testa i nonni di quelli che stasera la finale la giocheranno. Era il 1968, ed il Quevilly battè 1-0 il Lione negli ottavi di finale di Coppa di Francia.
Oggi è il 2012. Le cose sono cambiate, il calcio è cambiato, la vita è cambiata. Ma il Quevilly no. Sono rimasti sempre gli stessi ragazzi, con la stessa voglia di stupire, con la stessa voglia di giocare. E non importa avere l’etichetta da professionisti. Perchè che ne guadagni 2000 o ne guadagni 200.000 al mese, l’importante è saper giocare a calcio.
Le formazioni ufficiali:
Il 4-2-3-1 di Brouard:
El-Kharroubi
Vardin Weis Beaugrard Vanoukia
Z.Diarra Jouan
Laup Valero Capelle
Gomis
Lacazette Gourcouff Lisandro
Kallstrom Gonalons
Reveillere Cris Lovren Cissokho
Il 4-2-3-1 di Garde: