Stagione salvata. Il Lione può tirare un sospiro di sollievo. E’ bastata una partita lontana dall’essere convincente ed uno striminzito 1-0 sul Quevilly per scacciare vie le contestazioni di un altro anno senza titoli. Lisandro ha sigillato la partita già nel primo tempo, leggittimando un ovvio e immaginabile predominio territoriale. Il Quevilly, trascinato da uno stadio tutto colorato di giallonero, ha provato a fare la sua partita, ma le categorie di differenza, soprattutto in una finale, si sentono eccome. Un 1-0 per tornare alla normalità. Il Lione che torna a vincere ed il Quevilly che torna a lottare per raggiungere un giorno le categorie professionistiche. L’ultima fotografia rimane quella di Cris che invita Beaugrard, capitano del Quevilly, ad alzare insieme a lui il trofeo. Ma la mezzanotte, era già scattata…
LICHA SALVA STAGIONE- Un pò come il ‘tana libera tutti’. E’ così che possiamo definire il goal di Lisandro Lopez che ha regalato al Lione la Coppa di Francia, ripartendo da lì, da dove il ciclo Lione era finito. Sfumata la Champions, oltre a quella di quest’anno anche la prossima, l’OL non poteva concludere la stagione facendosi battere dal Quevilly. Già farsi battere dal Marsiglia, da quel Marsiglia, in finale di Coppa di Lega non avrà sicuramente fatto uscire i giocatori di casa per qualche giorno. Bisognava quindi ritornare allo Stade de France e vincere. Anche solo per 1-0. Si è rivisto in campo Gourcouff e nonostante la non eccelsa prestazione, è un buon inizio per questo ragazzo, che da stella della squadra era diventato semplice comprimario.
Poi è visto il futuro. Quello che fa rima con Lacazette, un ragazzo che segue le orme di Benzema e non è intenzionato a perderle di vista. Il 50% del goal di Lopez è anche suo. Il suo cross con la palla rimasta magicamente incollata sulla linea di fondo è tanto imprevedibile, quanto preciso e perfetto per il destro del bomber argentino. Il presidente Aulas crede in un futuro roseo, convinto, dopo ieri, di non essersi dimenticati come si vince. “E una grande soddisfazione. Non è solo salvare la stagione, ma è soprattutto iniziare una strada positiva. Ho visto Lisandro piangere per la vittoria e me ne ha promesse ancora tante. Non possiamo restare indifferenti”. Affatto presidente. A patto che il Lione non ci metta altri 4 anni per ritrovare la retta via.
ORGOGLIO NORMANNO- Cosa possiamo rimproverare al Quevilly? Di aver perso? O di aver riempito e surriscaldato lo Stade de France per tutti e 90 minuti? Una montagna giallonera, un intero stadio a favore di quegli 11 semisconosciuti ragazzi che fino alla fine hanno voluto accarezzare il sogno. Lo stesso che prima di loro avevano accarezzato Calais ed Amiens, lo stesso che loro stessi avevano sfiorato nel lontano 1927. Il primo angolo della partita è stato comunque loro. Vi sembra poco? Affatto. Perchè c’è la delusione della sconfitta, ma c’è poco, nulla, da rimproverarsi.
Partiamo con una premessa: immaginate se Laup la metteva dentro…veniva giù lo Stade de France! Tuttavia, per il Quevilly è stata l’unica occasione ed al triplice fischio c’è chi piange e c’è chi ride. Questo è il calcio. Come è il calcio vedere una coppa divisa tra due capitani, lontani anni luce per tecnica, storia e successi. Eppure così vicini. Come è il calcio vedere i secondi fare il giro di campo con la medaglia al collo, con i bambini in braccio e con tutto l’amore dei propri tifosi. Vincere, forse, sarebbe stato anche troppo. Ma come per il Lione, anche per il Quevilly si è sicuramente aperta una strada più che positiva per il futuro. Lo sa bene capitan Beaugrard.
“Sono orgoglioso di questo viaggio emozionante, anche se abbiamo perso. Di fronte avevamo una squadra di classe superiore. Quando ho alzato la Coppa con Cris avrei preferito avere tanti ragazzi con le maglie gialloneri attorno a me. Non sempre si ride quando si solleva una coppa. Questa finale resterà comunque per sempre nella mia mente”.
Ma ci si può sempre riprovare. E siamo certi che la buona stella non abbandonerà così facilmente il Quevilly. Perchè se uno stadio di 80 mila e più persone si unisce per tifare una squadra di dilettanti, allora ha ragione Aulas: ‘non si può restare indiferrenti’.
Il film della Coppa di Francia è arrivato ai titoli di coda e la critica è stata accontentata, quasi all’unanime. Il Lione torna a fare quello a cui dovrebbe essere abituato a fare. Mentre il Quevilly, oltre un guadagno che non può far altro che far crescere il club, oltre far felici i giocatori, non si scorderà di certo come si gioca a calcio. Concludiamo quindi con un augurio, uguale per tutti e due. Auguriamo la Ligue 1. Al Lione che possa tornare a vincerla e al Quevilly che possa a breve raggiungerla. E magari ci scappa anche la rivincita…
Ecco il tabellino, le pagelle e gli highlights della finale:
LIONE 1-0 QUEVILLY
28′ Lisandro
Lione: Lloris 6, Cissokho 6, Reveillere 6, Cris 6,5, Lovren 6 (18′ Konè 6), Kallstrom 5,5, Gonalons 6,5, Gourcuff 6 (67′ Grenier 5,5), Lacazette 6,5, Gomis 5 (82′ Briand), Lopez 7 il migliore. All. Garde 6,5
Quevilly: El Kharroubi 6, Vardin 5,5, Vanoukia 5,5, Weis 6, Beaugrard 5, Laup 6,5 (82′ Ayina), Jouan 5, Diarra 5 (77′ Ouahbi) , Colinet 6, Valero 4,5 il peggiore (57′ Herouat 6), Capelle 5,5. All. Brouard 6
Marco Trombetta
No,il Lione non salva la stagione.
L’avrà salvata se arriverà almeno terzo in campionato,altrimenti,senza CL non è la Coppa di Francia a salvare la stagione di un club che nonostante diversi giocatori di buon livello,non è mai stato in lotta per il titolo.