Mai un’attesa fu così dolce dalle parti di Montpellier. La squadra del Sud, quella della Paillade (il quartiere più povero della città), si è seduta sul trono di Francia e adesso la festa è tutta per loro. L’Hexagoal o ‘foro di proiettile’ come lo chiamano ironicamente in Francia, è stato sostituito al vecchio trofeo della Ligue 1 nella stagione 2006/2007. Il nome è stato addirittura scelto da un sondaggio via internet che tra le tre proposte finali che comprendevano anche ‘The Circle of Champions’ e ‘Silver Sun’, ha scelto proprio il nome Hexagoal. Poi lo potete chiamare scudetto o come volete, ma la sostanza non cambia: il Montpellier è campione di Francia per la prima volta nella sua storia e puo alzare al cielo il suo meritatissimo trofeo…
Ad Auxerre, dopo il triplice fischio, non avevano potuto celebrare i festeggiamenti come si deve. E’ successo, infatti, quello che è successo nel 2009 in occasione dell’ultima partita del Bordeuax sul campo del Caen: ai Girondini non è stato consegnato il trofeo per rispetto dei padroni di casa, retrocessi in Ligue 2. Tre anni dopo la storia si ripete e la federazione francese decide di posticipare tutto al giorno dopo per rispetto del decaduto Auxerre. E l’idea, francamente, c’è sembrata quella giusta visto quello che avevano combinato i sostenitori dell’AJA durante il match. Ma palline da tennis, carta igienica e venti minuti di ritardo non hanno fermato la truppa di Rene Girard. La festa vera si farà in casa e sono tutti invitati!
L’atmosfera è incredible: bandiere, sciarpe, striscioni, cori, canti, danze e lacrime di gioia. Tutto per il Montpellier. Una folla estasiata ha seguito i suoi beniamini per tutto il percorso in città sul pullman scoperto (QUI il video). Neanche la pioggia li ha fermati, d’altronde a chi frega prendersi il raffreddore o la febbre quando la propria squadra vince il campionato. Soprattutto per chi non era abituato a vincere nulla da 22 anni e per chi, come la maggior parte dei giocatori in rosa, non aveva mai vinto nulla in carriera. La pioggia è battente per tutto il pomeriggio, per tutta la serata, ma Place de la Comedie era già agghindata a festa e quattro gocce non potevano fermare 30.000 persone impazienti di gridare “Allez Paillade!”.
Dal balcone del teatro dove si è svolta la premiazione alla piazza c’era molta distanza, ma la simbiosi fra i giocatori ed i tifosi è stata totale. Ed ha sottolinearlo non poteva che pensarci Loulou Nicollin: “Abbiamo giocatori straordinari che cantano, danzano, in comunione con i tifosi. Questo è raro. Siamo come un gruppo di amici”. La cresta, nel frattempo, è diventata un vero e proprio fenomeno mediatico. Tutti ne parlano e tutti i presidenti la vorrebbero, con i colori della propria squadra.
Piace anche al portiere Jourdren, sentite quanto…”Penso che gli si addice. Lo ha ringiovanito. Mi piace. Quando lo guardo da vicino, penso che è affascinante”. Se le parole di Jourdren siano dettate dall’alcool non ci è dato saperlo. Quello che è certo e che il Psg non avrà probabilmente neanche acceso la televisione e non la farà per la prossima settimana, evitando di cadere facendo zapping in canali che riprongono la festa della ‘Pallaide’. Chiedendosi: ma qual’è il segreto di questi qui?!
Sta tutto in una simpatica ed interessante statistica che mette a confronto tutte le vincitrici dei principali campionati europei. Nel grafico sottostante vengono messe in evidenza le percentuali, rispetto all’intera rosa, dei giocatori cresciuti nel settore giovanile. E se primi non potevano che esserci i maestri nel settore, ossia i campioni d’Olanda dell’Ajax, guardate un pò chi c’è secondo…
Proprio loro, il Montpellier. I francesi hanno infatti sopravanzato scuole calcio di livello nettamente superiore come quelle di Real Madrid, Borussia Dortmund e Juventus. E’ questo il segreto fondamentale di una squadra che ha fatto del suo settore artigianale il maggiore punto di forza. I prodotti DOC del Montpellier hanno fatto sicuramente più successo di quelli di importazione del Psg. Il fai da te ha battuto i petrodollari, almeno per quest’anno. Ed il tecnico Renè girard non può pensarla diversamente: “Penso che sia una gran cosa. Questo ravviva il nostro calcio, dimostra che noi dobbiamo temere nessuno, che i soldi non comprano la felicità. Siamo un gruppo coeso, c’è un grande rapporto tra me ed il club e tutti sono grandi amici. Direi che è venuto fuori un bel cocktail”
Adesso non resta che gustarselo il più a lungo possibile, magari in giro per l’Europa e con lo stesso vincente gruppo di amici. Non sarà facile per il Montpellier tenere gente del calibro di Giroud e Belhanda, ma la Champions e l’attaccamento per questa maglia potrebbero cambiare le carte in tavola. Quest’anno il club di Nicollin è partito con lo stesso bilancio di Hertha Berlino (retrocesso), Wolverhampton (idem) e Granada (salvatosi in extremis). La società che ha fatto meglio è stata il Bologna, arrivato nono in Serie A. Ma nessuno si è avvicinato a quello che ha fatto quella provinciale nel Sud della Francia. L’anno prossimo arriveranno, oltri gli introiti dalla Ligue 1, anche quelli dalla Champions. L’obiettivo è quello di confermarsi e perchè no di fare ancora meglio. Come? Nicollin ha già un’idea: “Se vinciamo la Champions mi faccio un altro taglio di capelli…”
Marco Trombetta