E’ solo la seconda gara, ma per i Galletti di Blanc è già decisiva. Il pari con l’Inghilterra non è piaciuto. Più per il gioco che per il risultato. Nessuno ha visto tracce del 4-3-3 ‘meraviglia’ che avrebbe dovuto spazzar via la squadra di Zio Roy, priva di qualsivoglia spirito di gruppo, tattico e tecnico. Oggi, però, bisogna cancellare o per lo meno archiviare quella partita. Facendo tesoro degli errori commessi e mettendo in pratica, in campo, tutte le qualità che questa squadra, indubbiamente, possiede. Contro l’Ucraina di Re Sheva sarà dura. Loro ci credono, il pubblico ci crede. La Francia però deve svegliarsi. Alzarsi, guardarsi allo specchio e dirsi: “E’ il momento di giocare”.

L’ultimo incontro tra Francia ed Ucraina risale a poco più di un anno fa: finì con un perentorio 1-4 per i Galletti, proprio a Donetsk (QUI gli highlights)
Fu il 6 giugno del 2011, ma era una semplice amichevole. Quella volta bastarono le reti di Gameiro e quelle di Kaboul e Martin (doppietta) nei minuti finali per ribaltare in maniera netta il vantaggio di Tymoschuk. Oggi, però, è un’altra storia. L’Ucraina è sempre la squadra di Sheva, ma stavolta si gioca l’accesso ai quarti di finale dell’europeo, davanti al proprio pubblico. Sarà una gara dura, una gara dove la Francia dovrà dimostrare di che pasta è fatta. Se puoi arrivare in fondo o continuare a viaggiare nella mediocrità degli ultimi anni. La gara di Donetsk è uno spartiacque per i Galletti.

“Non possiamo ripetere i primi 30 minuti contro l’Inghilterra. Ai miei giocatori ho detto: ‘lasciatevi andare’ “
Lo sa bene Blanc, che a quel risultato del 6 giugno scorso non ci pensa proprio. “Sarà un contesto diverso. Sono stati battuti nei minuti finali di un amichevole, ma stavolta è una gara ufficiale. La squadra ucraina non sarà la stessa. Sarà molto più difficile. Ho sentito che l’allenatore ucraino non ha paura della Francia, ma l’ho rassicurato: neanche noi abbiamo paura dell’Ucraina, con tutto il rispetto che meritano”.
Il ct sembra carico, ma lo sarà anche il pubblico ucraino. “Questo può essere un vantaggio, ma anche uno svantaggio – confessa Blanc – L’Ucraina ha iniziato bene vincendo contro la Svezia. La pressione, però, sarà ancora più grande in questo secondo match. E’ un arma a doppio taglio”.
Blanc cambierà poco tatticamente. La difesa non si tocca. E’ tutta questione di…psicologia. “I giocatori offensivi devono fare la differenza ma non sono loro. Nella partita di oggi , i giocatori devono lasciarsi andare. Non possiamo ripetere i primi trenta minuti di lunedì. Quindi, qualunque sia il settore, ho detto loro: ‘lasciatevi andare'”.
E poi c’è Sheva: occhio alla sua voglia. “Io lo conosco bene e ho avuto la possibilità di giocare contro di lui – conclude il ct dei Bleus – Non avrà più la corsa di quando aveva 20 anni, ma lui è molto intelligente. Un’intelligenza che lo rende ancora molto efficace. Staremo molto attenti. Anche quando non si vede molto in campo, ha l’abilità di comparire, magicamente, al posto giusto nel momento giusto”.
Dalle dichiarazioni al campo. Blanc ha ricevuto finalmente la buona notizia, quella che aspettava già da lunedì: M’Vila sta bene, può giocare. La sua presenza con l’Ucraina, quindi, non sembra minimamente in dubbio.
Il centrocampista del Rennes è troppo importante per questa Nazionale. In mezzo al campo fa tutto: pressa, ruba palla, riparte, imposta e agisce benissimo da incursore. Diarra, il suo sostituto naturale, non ha demeritato contro gli inglesi, ma con M’Vila in campo vedremo sicuramente all’opera un’altra Francia.
Blanc riconferma quindi il 4-3-3. Con una novità d’eccezione: Menez al posto di Nasri. Il centrocampista del Psg potrebbe dare quella velocità che serve per mettere moto l’offensiva di un 4-3-3. Lui è un’ala pura, punta l’uomo, crossa e cerca anche la conclusione.
Con Benzema ha dimostrato di avere un ottimo feeling e Blanc spera sia la mossa giusta per ravvivare lo statico e monotono gioco d’attacco visto contro l’Inghilterra. Fiducia a Menez, quindi. Ora toccherà a lui ripagarla. Dovrà scendere in campo con convinzione e voglia. Lasciando a casa la sua kriptonite, ossia quella troppo spesso palesata svogliatezza.
Tutto fatto, quindi, per Blanc. Davanti a capitano Llloris rimarrà il quartetto d’esordio: Evra- Mexes-Rami-Debuchy. Nessun cambio al centro, dove si prospettava l’inserimento di Koscielny. Contro l’Ucraina rimarranno al loro posto sia il centrale rossonero che quello del Valencia. Lo scopo di Blanc è quello di renderli sicuri, motivati e appunto, come lo stesso ct ha dichiarato, liberi da qualsivoglia timore di sbagliare. E’ la loro occasione per dimostrare di meritarsi quel posto.
Lo stesso posto che, qualche metro più avanti, secondo molti non merita Malouda. Il centrocampista del Chelsea non è stato avvistato nemmeno col binocolo nella gara con l’Inghilterra. Il peggiore per distacco, l’anticalcio. Blanc, però, sembra intenzionato a riproporlo, puntando sulla sua esperienza. Il sacrificato per far posto a M’Vila, quindi, non può che essere Diarra. La palla passa a Malouda. Serve una gran prestazione per spazzar via le critiche.
Ma eccoci all’attacco. La scelta di Menez è intuibile: dare ampiezza al gioco, sfruttare maggiormente i cross e le verticalizzazioni che contro l’Inghilterra non sono esistite. Sull’altra fascia ci sarà Ribery, che dovrà fare la stessa identica cosa: dare profondità, tagliare un due la difesa ucraina, senza andarsi a prendere il pallone direttamente da Lloris.
Del resto, in mezzo al campo il compito di regista è affidato a Cabaye. Bisogna sfruttare le sue verticalizzazioni, le sue idee. Tocca al giocatore del Newcastle dettare i tempi, trovare i buchi giusti nel quale far passare il pallone. Il trio d’attacco deve essere tale. Non bisogna abbassare troppo il baricentro e schiacciare la squadra. Proprio per questo è importantissimo il ritorno di M’Vila. Deve funzionare tutto come una staffetta: M’Vila e Cabaye partono dal centrocampo per poi passare il testimone ad uno tra Ribery e Menez. Infine toccherà a Benzema portarlo al traguardo.
L’appuntamento è stasera, ore 18.00, Donbass Arena. Il tecnico ucraino Blokhin si dovrebbe affidare agli stessi 11 che hanno battutto la Svezia di Ibra. Un 4-3-1-2 molto tecnico, con Nazarenko a supporto di Shevchenko e Voronin. Occhi anche su Yarmolenko e Konoplyanka, due mezz’ale con licenza di far male. Rakytskiy, difensore centrale degli ucraini, è convinto: “Vinceremo. Sarà tutto perfetto”. Toccherà ai Bleus rovinargli la festa…
PROBABILI FORMAZIONI
Il 4-3-3 di Blanc:
Lloris
Debuchy Mexes Rami Evra
Malouda M’Vila Cabaye
Menez Benzema Ribery
Shevchenko Voronin
Nazarenko
Konoplyanka Tymoshchuk Yarmolenko
Selin Khachediri Mikhalik Gusev
Il 4-3-2-1 di Blokhin:
Marco Trombetta