Bleus

Battere la Spagna non è impossibile: con Menez in campo e qualche piccolo accorgimento, la Francia di Blanc può farcela

Campioni del Mondo e d’Europa in carica. Dati che evidenziano uno strapotere non da poco. E’ la Spagna, sono le ‘Furie Rosse’, la Nazionale capace vincere l’Europeo in Austria e Svizzera nel 2008 e di alzare al cielo la Coppa del Mondo in Sudafrica appena due anni dopo.

Un’impresa rara, ma non unica. Seppur con un ordine diverso, la Nazionale che c’era riuscita prima degli spagnoli era stata la Francia, Campione del Mondo nel 1998, e d’Europa due anni dopo, nella tragica – per noi – finale decisa dal golden-goal di Trezeguet.

Permettendo a Benzema di agire davvero come attaccante e passando ad un 4-3-2-1, la Francia ha le carte in regola per battere la Spagna. E Menez potrebbe essere l’arma in più…

Avere la meglio sulla Spagna, lo si sa, è tutt’altro che facile. Sarà per questa ragione che gli inglesi hanno festeggiato con trasporto la conquista del primo posto nel Gruppo D e per lo stesso motivo che, in Francia, la sconfitta contro la Svezia ha avuto conseguenze simili a quelle di un’eliminazione dall’Europeo. Qualcuno Oltralpe scrive addirittura che sfidare la Francia equivalga ad essere ‘fuori’. Una visione un po’ troppo catastrofica, non c’è dubbio.

La Francia può battere la Spagna, ma Benzema deve fare l’attaccante

Se è vero che la Spagna è sicuramente la compagine più forte dell’Europeo, è altrettanto vero che la squadra di Del Bosque non sembra più la corazzata imbattibile di due anni fa. Sarà per via dell’assenza di David Villa, per un gioco diventato ‘prevedibile’ o per l’età che avanza, ma le ‘Furie Rosse’ non sono quelle di qualche tempo fa. E anche l’Italia l’ha dimostrato.

La Francia, però, dal canto suo, non sembra brillare. Lo spogliatoio, così come accaduto nelle ultime rassegne di un certo prestigio, è tornato ad essere una polveriera: giovani bacchettati dai senatori, esclusioni discusse e persino – pare – minacce di ritornare in patria da parte di qualche giocatore. In campo, poi, la Francia convincente sul piano tattico vista contro l’Inghilterra e quella compatta e a tratti brillante ammirata contro l’Ucraina, si sono incredibilmente dissolte in occasione dell’ultima uscita contro una Svezia già eliminata.

Senza voler processare uno dei migliori allenatori d’Europa, Laurent Blanc, alcune sue scelte sono parse parecchio discutibili, su tutte l’inserimento di uno spaesato Ben Arfa, in merito al quale in molti si domandano ancora cosa ci faccia in Ucraina e Polonia.  Adesso non sarà più possibile sbagliare: contro la Spagna sarà necessario vincere per continuare a proseguire la cavalcata verso la finale di Kiev e dunque Blanc farebbe bene a mandare in campo una squadra più compatta possibile.

LA FRANCIA ANTI-SPAGNA
Lloris
Debuchy – Rami – Koscielny – Clichy
M’Vila- Cabaye – Diarra
Ribery – Menez
Benzema

Una formazione che non potrà prescindere dall’estro di Jeremy Menez: l’ex romanista ha dimostrato di essere l’unico ‘galletto’ in grado di cambiare marcia, di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica.

Va mandato in campo. Possibilmente in un 4-3-2-1 dato che il 4-2-3-1 sembra penalizzare fin troppo un Benzema costretto a retrocedere quasi sulla linea dei centrocampisti per liberare spazi utili agli esterni.

Provare il modulo a due punte proprio contro la Spagna sembra però alquanto inopportuno e dunque affidarsi a Benzema affiancato da Ribery e Menez in un 4-3-2-1 in grado di trasformarsi in un 4-3-3 appare la soluzione più idonea.

Cabaye, Diarra e M’Vila, del resto, formerebbero un centrocampo solido e completo e a rimanere fuori sarebbero Nasri e Ben Arfa che, goal del primo a parte, non hanno certo incantato le platee.

Blanc non si dimentichi poi di Marvin Martin, trasferitosi proprio in questi giorni al Lille: la genialità del talentino sbocciato a Sochaux potrebbe risultare fondamentale a partita in corso.

Con una formazione simile, anche la Spagna potrebbe dissolversi al cospetto dei ‘Bleus’ che, una volta fatti fuori i Campioni del Mondo, non avrebbero più nulla da temere. O quasi.

Renato Maisani

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