Stava diventando più complicato del previsto trovare il successore di Blanc sulla panchina della Francia, ma alla fine la Federcalcio francese ce l’ha fatta e lo scrive con orgoglio nel proprio sito ufficiale: “Noel Le Graet, presidente della FFF, e Didier Deschamps hanno concluso le trattative raggiungendo un accordo per la nomina del Signor Deschamps come allenatore della Francia “. Chiaro e tondo: sarà quindi monsieur Deschamps il nuovo allenatore dei Galletti. Per lui un contratto biennale, che sarà prolungato per altri due anni (fino agli europei francesi del 2016) solo in caso di qualificazione per Brasile 2014.
L’avventura di Didì (che poi è più una missione) partirà ufficialmente mercoledì 15 agosto 2012, giorno in cui la Francia sfiderà in amichevole l’Uruguay. Ma è dal 7 settembre che si incomincerà a fare sul serio. A Helsinki ci sarà il debutto nel girone di qualificazione ai Mondiali brasiliani del 2014. Un girone che comprende appunto Finlandia, Georgia, Bielorussia e dulcis in fundo la Spagna, la squadra che ha umiliato calcisticamente ed eliminato i Galletti dall’ultima incasinatissima avventura europea in Polonia ed Ucraina. A Deschamps toccherà ripartire da lì, da quella partita e da tutti i malumori che circondano come avvoltoi l’ambiente dei Bleus, rendendolo invivibile e assolutamente inadatto a costruire vittorie. Blanc è fuggito, Deschamps ci ha pensato bene (dicendo addiritura no inizialmente) ma poi ha accettato.
Anche lui, come il suo predecessore Blanc, ha sollevato la Coppa del Mondo e vinto il Campionato europeo da giocatore, ma sedendosi su quella panchina (sempre piena di pressioni e responsabilità) dovrà dimostrare di avere più carattere del buon Laurent. A questa nazionale serve un leader carismatico e non un allenatore che finisca in balia dei suoi stessi giocatori. Didì ha forgiato il suo carattere prima a Torino (dove ha riportato la Juve in Serie A) e poi a Marsiglia, riuscendo a vincere un campionato dopo anni ed anni di carestie e conquistando per tre volte di fila la Coppa di Lega. L’ultima stagione è stata tuttavia da dimenticare, con l’unica consolazione di aver giunto in maniera insperata i quarti di finale di Champions League.
Una settimana fa ha chiuso con l’OM, oggi riapre con la Francia. L’occasione giusta per riscattarsi e riscattare un’intera nazione. Da Marsiglia si è portato dietro il vice Guy Stephan, ma non il preparatore atletico Pintus e quello dei portieri Dehon. Domani verrà presentato alla stampa, poi potrà cominciare l’ennesimo (ma stavolta vincente?) ciclo di rifondazione.