Trophèe des Champions

RibelLione compiuta: L’OL si prende la Supercoppa dagli 11 metri

Una cosa è certa: i newyorkesi si sono divertiti. Perchè Montpellier-Lione è stato un bello spot per il calcio francese, una partita giocata alla grande da due squadre che volevano entrambe portarsi a casa questo trofeo. Un partita vera. Un 2-2 scoppiettante, poi la lotteria dei rigori che ha messo il Trophèe des Champions sul volo diretto per Lione.

Il Lione conquista la sua ottava Supercoppa (QUI gli highlights)

INESPERIENZA HERAULT, CARATTERE OL – La partita è iniziata subito a tinte arancio-blu. Gli uomini di Girard sono apparsi più intraprendenti, offensivi, in primis con Herrera, ma anche con i cross di Congrè e le folate di Mounier, l’ex che ha creato molti grattacapi alla difesa dell’OL. Per il goal del vantaggio Montpellier, infatti, è solo questione di tempo: al 27 Utaka si accentra dalla destra, sfrutta un rimpallo tra Dabo e Fofana, entra in area e scarica un destro che non lascia scampo a Lloris.

La partita a quel punto sembra abbondantemente indirizzata: l’Herault ha il pallino del gioco, mentre il Lione cerca di reagire ma non riesce a creare pericoli dalle parti di Jourdren. Ma al 44′, improvvisamente, il Lione fa sentire il suo ruggito a tutta la Red Bull Arena: Gourcuff (che si è visto consegnare il premio uomo-partita direttamente da Djoarkaeff) disegna col mancino una traiettoria che Hilton non riesce a leggere, ma Gomis sì, incornando di testa il pallone dell’1-1.

Il goal di Herrera cambia la partita

Ad inizio rirpresa, tuttavia, la musica non cambia. Il Montpellier parte forte, ed al 56′ una punizione di Estrada va a finire dritta dritta sul braccio di Gomis: per l’arbitro Gonzalez è rigore.

Sul dischetto si presenta ‘Le Tank’ Herrera, che non si fa pregare a spiazzare Lloris e mettere nel sacco la sua prima rete ufficiale con la maglia dell’Herault.

A poco più di 20 minuti dalla fine il goal del cileno sapeva tanto di colpo di grazia. Invece da quel momento in poi il Montpellier esce dal campo, lasciando spazio a tutto l’orgoglio del Lione. 

La ribeLione è affidata ad un rinato Gourcuff, che torna per l’occasione il giocatore che non si vedeva dai tempi di Bordeaux.

Gourcuff torna a fare il Gourcuff: è lui l’MVP della finale

L’ingresso del giovane Benzia dona più vivacità alla manovra, ed al 77′ arriva finalmente il meritato pareggio per l’OL: Cris stoppa un’azione del Montpellier e fa ripartire subito il contro-attacco lanciando Lacazette, che si prende gioco di Yanga-Mbiwa ed indirizza col destro un preciso cross per il destro al volo di Briand. E’ 2-2. Ma l’inerzia della partita è totalmente cambiata.

Adesso è il Lione che domina il gioco. Ed ad aiutarlo ci si mette anche Estrada, che al 79′ con un’entrata a dir poco scellerata (e stupida) su Benzia si fa sventolare in faccia il rosso diretto da Gonzalez.

Quattro minuti dopo, invece, è Lacazette a prendersi in eredità da Estrada l’aggettivo scellerato quando, servito da Briand in arera, calcia clamorosamente fuori un pallone che anche all’oratorio avrebbero messo dentro.

Il Lione però non riesce a completare la rimonta e, dopo un palo clamoroso di Briand, per poco non si fa beffare da Camara nei secondi finali: decisivo Lloris sul tiro del senegalese. Ma il portiere dell’OL ha appena cominciato ad essere decisivo…

Hugo L’Eroe

Durante i rigori Hugo si traveste da Superman: prima para quello di Charbonnier subito dopo l’errore del compagno Fofana, e poi vola sulla sua destra per levare dalla porta il terzo penalty di Bedimo. Una parata decisiva. Una parata che vale la Supercoppa. Perchè a Benzia e Briand basta solo non sbagliare i rispettivi rigori per mettere in cassaforte l’ottavo Trophèe des Champions (su nove finali giocate) della storia del Lione. Un record.

Intanto Aulas si coccola il suo portierone confermando che: “Resterà a Lione, a meno che non voglia a tutti i costi andare via. E’ il regalo migliore che potremo fare ai tifosi”. Mentre Lloris, dal canto suo, preferisce temporeggiare: “Voglio solo festeggiare coi miei compagni. Nei prossimi giorni si vedrà”. Perchè a Lione per una sera (anche per due) vogliono dimenticare  tutte le sparate di Aulas, i dissidi interni o la mancata qualificazione in Champions League. L’unica cosa da ricordare è che forse, finalmente, l’OL ha imparato di nuovo come si vince.

TABELLINO E PAGELLE

MONTPELLIER 2-2 LIONE (2-4 d.c.r.)
27’Utaka (M), 44′ Gomis (L), 56′ Herrera (M), 77′ Briand (L)

Montpellier: Jourdren 6 – Congrè 6,5, Yanga-Mbiwa 5,5, Hilton 6,5, Bedimo 6,5 – Estrada 4,5 il peggiore, Cabella 6 (65′ Camara 5,5), Saihi 5,5 – Mounier 6 (81′ Stambouli), Herrera 6,5 (75′ Charbonnier 5,5), Utaka 7.  All. Girard 6

Lione: Lloris 8 il migliore – Dabo 6 (82′ Reveillere), Cris 6, Konè 6, Cissokho 6,5 – Fofana 5, Gonalons 6,5, Gourcuff 7,5, Briand 7, Lacazette 6 – Gomis 6,5 (66′ Benzia 7).  All. Garde 7

Marco Trombetta

 

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