E’ finita con il classico risultato ad occhiali la prima di Didier Deschamps, DD per gli amanti degli acronimi, sulla panchina della Francia. Ottima la cornice di pubblico nel bellissimo (e nuovissimo) Stade Oceane di Le Havre, discreta la prestazione. E’ mancata la vittoria, ma i pali della porta di Muslera hanno fatto la loro parte.
AVANTI I NUOVI – E’ vero comunque che vincere alla prima sulla panchina dei Bleus è diventata ormai una maledizione. L’ultimo a riuscirsi fu l’indimenticato Olivier Jacque nel lontano 1994, quando ebbe la meglio per 1-0 in amichevole sull’Italia. Tuttavia per Deschamps c’è la consolazione di aver già fatto meglio del suo predecessore Blanc, sconfitto 2-1 all’esordio in Norvegia. Contro un Uruguay privo delle stelle Cavani e Suarez è arrivato uno 0-0 che ci ha subito consegnato le prime informazioni tattiche.
L’11 di partenza scelto da Didì è caratterizzato dalla riconferma di Benzema, Ribery, Lloris, Valbuena, Evra e Debuchy, con l’aggiunta dell’esordiente Yanga–Mbiwa a comporre il tandem centrale con Sakho e la presenza a centrocampo del duo Gonalons–Mavuba rispolverato per l’occasione. Il modulo dei primi 45 minuti è praticamente un 4-4-2 con Valbuena e Ribery più avanzati a supporto delle due punte Giroud e Benzema, per la prima volta insieme dall’inizio.
Tuttavia alla fine della prima frazione c’è da registrare solo un palo di Yanga-Mbiwa al 15′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un colpo di testa alto sopra la traversa di Benzema ed i fischi del pubblico di Le Havre che accompagnano i Bleus negli spogliatoi. Nella ripresa continua il netto possesso palla a favore dei Bleus (spesso vicino a valori del 70 %) ed aumentano anche le occasioni: al 50′ Valbuena impegna con un tiro al volo Muslera, al 60′ Benzema prende il secondo palo della serata con un bel destro di prima intezione, mentre al 77′ è Gomis ad avere l’ultima occasione del match.
Ma se non è arrivato il goal, sono arrivate a Deschamps le risposte che cercava. Yanga-Mbiwa è un difensore affidabile e con un gran futuro davanti, tutto il contrario di Mexes. Sakho non lo scopriamo certo adesso, ma con una maggiore costanza di rendimento può entrare a far parte dell’elite dei centrali europei. Ottima anche la prova di Jallet (entrato alla mezz’ora al posto dell’infortunato Debuchy), un altro che Blanc non aveva minimamente considerato. E se Mavuba è apparso leggermente timido dopo ben 5 anni di assenza, i 45 minuti di Capoue hanno già dato delle ottime garanzie in vista dei prossimi impegni.
Tirando le somme possiamo tranquillamente dire che, nonostante non abbia gonfiato la rete, la coppia Giroud-Benzema è sicuramente da riproporre per affinarne un feeling che potrebbe diventare l’arma in più per il futuro. Lloris tra i pali è la certezza (attento nell’unica occasione per la Celeste capitata sui piedi di Abreu al 72′), Yanga e Sakho sono la novità da far diventare abitudine al centro della difesa, in alternativa ci sono Koscielny, Varane, Rami, Kaboul e perchè no anche Zouma, la roccia 17enne del Saint Etienne che sta bruciando le tappe a velocità supersonica.
A centrocampo Deschamps ha l’imbarazzo della scelta, e toccherà a lui scegliere gli interpreti migliori per far rendere al meglio i due moduli visti ieri sera: 4-4-2 e 4-2-3-1. Così come toccherà a lui reintegrare Nasri, Menez e M’Vila al ritorno della squalifica. Il pubblico di Le Havre avrebbe probabilmente preferito una bella vittoria, ma Didì non dispera: è soddisfatto, contento e “ringiovanito” per essere tornato a cantare la marsigliese.
“Abbiamo preparato bene le nostre azioni, fatto buone cose. Ci è solo mancata un pò di cattiveria sotto porta, ma complessivamente sono soddisfatto”, dichiara DD nel post-partita. Secondo il tecnico dei Bleus anche l’esperienza ha fatto la sua parte: “Nell’Uruguay la maggior parte degli undici giocatori scesi in campo avevano dalla loro più di 50 convocazioni in nazionale. Da noi c’erano sette giocatori che ne avevano meno di dieci”. Didì ha comunque apprezzato le “buone intenzioni”, puntando a migliorare il numero di occasioni procurate e mantenere il possesso palla largamente a favore.
Per gli esordienti sono arrivate parole d’elogio: “Se sono lì è perchè evidentemente hanno un potenziale. Hanno dimostrato fiducia in se stessi, portando freschezza e dinamismo. E’ sicuramente un fattore molto positivo”. Tuttavia le prime critiche non sono tardate ad arrivare. Ma buttare la croce su Didì per non aver vinto un’amichevole di agosto ci sembra eccessivo. Aspettiamo prima il 7 settembre, quando ci sarà l’esordio ufficiale con la Finlandia: “Per allora i giocatori saranno in forma”, assicura Deschamps.
Anche perchè se così non fosse…
Ecco highlights, tabellino e pagelle del match:
Francia: Lloris 6; Debuchy 6 (dal 28’, Jallet 6,5), Yanga-Mbiwa 7 il migliore, Sakho 6, Evra 5,5; Gonalons 5,5, Mavuba 5,5 (dal 46’, Capoue 6,5), Valbuena 6,5 (dal 75’, Briand 6) ; Benzema 5 il peggiore (dal 63’, Martin 6), Ribéry 6; Giroud 5,5 (dal 75’ Gomis 6). All. Deschamps 6
Uruguay: Muslera 6; Pereira 6, Victorino 6,5, Lugano 6, Godin 6, Pereira 6; Pérez 6 (dall’85’, Eguren s.v.), Gargano 6 (dal 64’, Gonzales 6), Rodríguez 6,5, Forlàn 6,5 (dall’89’, Fernandez s.v.); Abreu 6. All. Tabarez 6
Marco Trombetta