Report Ligue 1/Uncategorized

Il Punto sulla Ligue 1 – Il Psg comincia a far paura, ma l’OM non sbaglia un colpo. Ok Lione, il Lille non vince più

Analizziamo insieme, come ogni settimana, tutto quanto successo all’interno della quinta giornata di Ligue 1. Non cambia la situazione al vertice, anche se il rumore da Parigi si fa sempre più forte. Tante invece le sorprese e le squadre che stanno deludendo le aspettative in un campionato che non ha ancora del tutto delineato i suoi contorni.

Continua la marcia…

ECCO IL PSG! – Lo abbiamo aspettato, forse anche troppo a lungo, ma alla fine è arrivato. Il Paris Saint Germain che si prenderà la testa della Ligue 1 è in costruzione. Le fondamenta sono state messe a Lille, mentre venerdì scorso col Tolosa è stato poggiato il primo mattone. Lì, al Parco dei Principi, a casa del Psg. Il 2-0 sul TFC vale la prima vittoria stagionale davanti al pubblico Rouge et Bleu e consegna alle statistiche il primo goal parigino del campionato che non sia di Ibrahimovic.

A metterlo a segno ci pensa Pastore, con un pallonetto morbido morbido su perfetto assist (ed altrettanto morbido morbido) di un Marco Verratti che ha acceso spesso la luce nell’arco dei 90 minuti. Nella ripresa, però, lo svedese non poteva non attenersi ai suoi doveri. E così stavolta Pastore si rimette i panni da rifinitore e premia il taglio di Menez che serve un assist troppo facile per uno come Ibra. Troppo facile come una vittoria su un Tolosa dimostratosi nettamente inferiore, Ben Yedder a parte, l’unico a rendersi pericoloso ai guantoni di Sirigu.

Alla fine Ancelotti ha avuto le risposte che voleva. Il reparto difensivo – nonostante quello offensivo del Tolosa praticamente inesistente – si è dimostrato più compatto e quadrato. Mentre il 4-3-1-2 ha esaltato le doti da trequartista di un Pastore che sembrava smarrito dopo le prime quattro giornate. Funziona anche Menez come spalla di Ibrahimovic, anche se il francese dovrebbe migliorare il suo killer instinct. I punti dalla vetta restano sei. Ma adesso sembrano molti di meno.

Tutto in famiglia: da un Ayew all’altro, e l’OM continua a volare

ET SONT CINQ – Già. Sono proprio cinque  le vittorie consecutive di un Marsiglia sempre più sorprendente. Ma forse sorpresa non è più la parola giusta. Perchè l’OM visto a Nancy – nonostante il risultato finale sia stato 0-1 – ha dimostrato di essere una squadra forte, organizzata e tecnicamente molto dotata. Tutti i giocatori in campo possono fare la differenza, e tutti la vogliono fare. Lo ha dimostrato l’unico cambio fatto da Baup nel match, con Raspentino al posto di Valbuena a cinque minuti dalla fine.

Arrembante il primo tempo dei marsigliesi: quattro nitidissime palle goal, una per Andrè Ayew, le altre per Gignac. Tuttavia la squadra di Baup non ha perso la pazienza. D’altronde degli 8 goal realizzati sin’ora, sette sono arrivati nel secondo tempo.  Ecosì, puntualmente, al 57′ la combinazione tutta in famiglia tra Andrè Ayew e Jordan Ayew porta in vantaggio con pieno merito l’OM. Poi una leggera flessione ha consentito a Mandanda di rendersi protagonista e salvare con una grandissima parata il risultato nel finale.

L’OM resta primo a punteggio pieno, gioca bene e senza le pressioni di un piazza che attende in silenzio e guarda incuriosita l’incredibile evoluzione della propria squadra.  Elie Baup si è confermato un allenatore capace ed affidabile nonostante i quasi tre anni di inattività. Una scommessa vinta, almeno per ora. Nel 98-99 l’attuale tecnico dell’OM iniziò la stagione col Bordeaux con cinque vittorie consecutive. Com’è finita? A fine anno i Girondini vinsero il titolo con un punto di vantaggio proprio sul Marsiglia. E 33 sul Psg…

Lisandro la indica: è la strada giusta

OL QUASI PERFETTO – Tredici punti in cinque partite. Senza il pari ad Evian il Lione sarebbe stato a braccetto con l’OM in testa alla classifica. Sarebbe stato perfetto. Tuttavia dalle parti della Gerland non si possono certo lamentare. Quello dell’OL, infatti, è il miglior inizio dalla stagione 2008-09 (finirono terzi) ed il gioco espresso nonostante le partenze pesanti di Cris, Cissokho, Kallstrom e Lloris è stato sicuramente più che positivo. Inoltre il 2-0 casalingo sull’Ajaccio permette al Lione di mantenere la porta inviolata alla Gerland dopo 16 partite consecutive con goal subiti.

La prima frazione ha visto un Lione completamente dominante in campo. 68% di possesso palla e tante occasioni con Gomis sugli scudi. Il goal è arrivato su angolo grazie ad un bella incornata di Lovren, ma nel finale di tempo un errore di Reveillere per poco non consentiva a  Belghazouani di pareggiare i conti al primo tiro in porta. Menomale per l’OL che sulla linea ci fosse appostato Gonalons.

Nella ripresa l’AJA cresce, ma il possesso (62%) resta largamente a favore del Lione. Entra anche Adrian Mutu, ma il suo esordio non è certo di quelli da registrare con la videocassetta. Al 75′ arriva il contropiede che chiude il match: Briand si invola in campo aperto e serve un ottimo Malbranque – uno dei migliori insieme al compagno di reparto Grenier – che mette un filtrante perfetto per Lisandro che ringrazie ed insacca alle spalle di Ochoa. Finisce così. Con l’ennesima vittoria per un Lione quasi perfetto.

Super Traorè, derby e terzo posto

BRETAGNA CHE RIDE, BRETAGNA CHE PIANGE – E’ stato derby vero. Ma come tutti i derby che si rispettanno alla fine c’è chi ride e c’è chi piange. Ride la parte arancio-nera della Bretagna. Ride il Lorient di un fantastico Alain Traorè. La partenza del Rennes – con Montano che colpisce il palo dopo pochi minuti – aveva fatto ben sperare i padroni di casa, ma poi l’attaccante burkinabè ha deciso di radiocomandare due tiri che non ci stancheremo mai di vedere e rivedere. Il primo una specie di lob a scavalcare Costil senza manco guardare la porta, il secondo una punizione di rara bellezza e potenza. Che bel giocatore signori.

Al Rennes non bastano nemmeno le epulsioni di Baca e del portiere ospite  Audard – entrambi per fallo su Pitroipa, il migliore per distacco dei suoi – per riequilibrare le sorti del match. Alla fine è sempre lui, Pitroipa, ad accorciare le distanze. Ma è troppo poco. Come sono troppo pochi i 3 punti in 5 partite. Come è troppo poco il 18° posto in classifica per una squadra di livello come il Rennes. L’espulsione di Diarra non cambia molto la sostanza. Il Rennes alla fine ha più uomini in campo, ma meno idee nella testa. Così come meno punti degli odiati cugini del Lorient. Che vincono il derby e volano al terzo posto solitario in classifica.

Cade ancora il Montpellier, ma sono tante le soprese…

LA LEGGE DEL PIU’ PICCOLO – Non sempre è il più grande ad avere la meglio. Soprattutto se vengono meno le motivazioni. E’ il caso di Montpellier e Lille, prossimi agli esordi in Champions e bloccati malamente in casa delle neopromosse Reims e Troyes. Ma iniziamo con ordine. Da venerdì, quando l’Herault va a fare visita alla matricola stadista. Girard predicava concentrazione ed applicazione. Ma non è stato ascoltato: 3-1 Reims e tutti a casa.

La squadra di Fournier si è dimostrata cazzuta e con un Glombard in stile Gervinho, Cazorla o Podolski, per citarne qualcuno a caso. L’esterno offensivo dei biancorossi ha letteralmente spaccato in due il match, riportando in vantaggio i suoi nella ripresa e offrendo l’assist a Courtet che ha chiuso la partita col terzo goal. Il Montpellier, dal canto suo, parte pure bene con due nitide occasioni per Utaka ed Hilton, ma poi si scioglie come neve al sole al primo contropiede finalizzato perfettamente dal brasiliano Diego, al primo goal in Ligue 1.

Gli ingressi di Cabella – autore del goal del pareggio – e Mounier danno l’illusione di poter mettere a posto la partita. Presto scacciata da un Reims che si dimostra con tutti i requisiti a norma per centrare la salvezza. Due vittorie ed un pareggio nelle ultime tre, sette punti ed ottavo posto in classifica. Niente male per una squadra che torna in Ligue 1 dopo 34 lunghissimi  anni tra inferno e purgatorio. Un inferno dove non vuole piombare il Montpellier, 17° con lo score striminzito di quattro punti in cinque giornate. Occhio alle luci della Champions. Possono accecare…

Chi invece non si è fatto accecare è il Troyes. La gara casalinga contro il Lille sembrava una di quelle già scritte. Anche perchè i Dogues, consci di non poter lasciare per strada altri punti preziosi, si erano presentati con il miglior 11 possibile fatta eccezione per Kalou, che non è rientrato nemmeno nella lista dei convocati di Garcia. La perla di Payet nel primo tempo dura fino a due minuti dalla fine. Poi ci pensa il redivivo Grax – lasciato libero da Debuchy – ad insaccare il goal del prestigiosissimo pari che non muove il Troyes dall’ultimo posto, ma che dimostra che in casa l’ESTAC può costruirsi una speranza di salvezza.

I tifosi del Lille dovranno aspettare invece il match di Champions col Bate Borisov per sperare in un ritorno alla vittoria dei suoi beniamini, che manca proprio dal preliminare col Copenaghen. In campionato, dopo il guizzo di Saint-Etienne alla prima giornata, sono arrivati 2 pareggi e 2 sconfitte. Sei punti in classifica e nove dalla vetta. “E’ un sacco di partite che perdiamo punti stupidamente. Ma sono convinto che alzeremo la testa”, afferma Martin. Il match del week end col Lione cade proprio a pennello.

Colpaccio Sochaux a Saint-Etienne, prima vittoria stagionale per i canarini

RUGGITI DI SALVEZZA – Ha dell’incredibile quanto successo al Geoffrey Guichard di SaintEtienne. I Verdi hanno dominato la propria partita col Sochaux in lungo e in largo, ma probabilmente la squadra di Hely ha avuto un aiuto dall’alto per la partita in questione. Un aiuto che si è impersonificato nel portiere Pouplin (sostituto del titolare Cros), autore di almeno quattro interventi miracolosi. A lui e a Brison – stupido quanto mai il suo fallo da espulsione – il Sochaux deve dire grazie se ha ottenuto la sua prima vittoria stagione. A loro e a Thierry Doubai, l’oggetto misterioso di Udine che si è inventato una rovesciata da applausi a scena aperta: un tiro, un goal, tre punti. Il calcio è questo.

E’ invece più che reale il 3-0 con cui l’Evian schianta il povero Bastia. La doppieta di Barbosa e lo scavetto di Sagbo valgono i primi tre punti stagionali. E un’iniezione di buon umore  una squadra che ne aveva fortemente bisogno.  Terza sconfitta consecutiva per i corsi, che hanno perso lo smalto delle prime uscite e cominciano a dare un’occhiata dietro le spalle. Restando in tema di prime volte ci spostiamo sul bello e divertente 4-2 del Nizza sul Brest. Succede tutto nel secondo tempo, quando grazie a Meriem, Peijcinovic ed uno scatenato Bautheac  la Gym rifila quattro goal ai bretoni, che rispondono con un rigore di Ayite ed il classico goal al 92′ di Baysse, stavolta inutile.

Chiudiamo con l’unico 0-0 di giornata. Un pari quasi scontato tra il Valenciennes e il Bordeaux. Il VA, infatti, non perdeva in casa da quattro partite. I Girondini venivano invece da sette risultati utili consecutivi in trasferta. Insomma un punto ciascuno non fa male a nessuno. Il primo tempo è stato godibile, ma nella ripresa non è successo praticamente nulla. “Quando non è possibile vincere dobbiamo fare in modo di non perdere”, ha detto il tecnico del VA Daniel Sanchez, memore della scorso stagione quando il Bordeaux fu il primo club a violare lo Stade Hainaut. La classifica, del resto, sorride per entrambe.

Ecco risultati ed highlights del 5° turno:

Psg 2-0 Tolosa
38′ Pastore, 69′ Ibrahimovic

Reims 3-1 Montpellier
38′ Diego (R), 55′ Cabella (M), 71′ Glombard (R), 86′ Courtet (R)

Troyes 1-1 Lille
38′ Payet (L), 88′ Grax (T)

Evian TG 3-0 Bastia
31′ Barbosa, 73′ Sagbo, 78′ Barbosa

Nizza 4-2 Brest
46′ Meriem (N), 51′ Pejcinovic (N), 67′ Bautheac (N), 78′ Ayite rig.  (B), 90′ Eysseric (N), 92′ Baysse (B)

Saint-Etienne 0-1 Sochaux
75′ Doubai

Valenciennes 0-0 Bordeaux

Rennes 1-2 Lorient
23′ 44′ A. Traorè (L), 72′ Pitroipa (R)

Lione 2-0 Ajaccio
25′ Lovren, 75′ Lopez

Nancy 0-1 Marsiglia
53′ J. Ayew

Marco Trombetta

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