Dopo la sconfitta per 2-0 del Lille a Valencia, oggi tocca alle altri due francesi farsi largo nei palcoscenici europei. Il Psg andrà in casa del Porto, mentre il Montpellier farà visita ai tedeschi dello Schalke. Due trasferte, un unico grande viaggio per capire il proprio reale valore.
ATTO DI FORZA – Eccolo, è arrivato il momento. Quello in cui i più forti vengono fuori. Dinamo Kiev, Tolosa, Bastia, Sochaux e adesso il Porto. Lì dove nessuna francese ha mai vinto dopo il 1971, quando il Nantes si impose a casa dei Dragoni per 0-2. L’ultimo confronto col Psg risale invece alla stagione 2004-2005. Al Dragao finì 0-0, ma quell’anno il Psg concluse il girone all’ultimo posto in classifica con cinque punti dietro il Cska, ed i portoghesi volarono agli ottavi insieme al Chelsea.
Otto anni dopo il Psg torna in Champions ed ha subito l’occasione per vendicarsi. Per dimostrare a tutti chi è più forte. Per farsi definitivamente conoscere tra i grandi d’Europa. “Vincere giocando a calcio”, ha ribadito Ancelotti in conferenza stampa. E non parlategli di un pareggio. Carletto chiede un vero e proprio atto di forza: “A seconda delle circostante il pari potrebbe essere un buon risultato…ma non è il nostro obiettivo”.
L’obiettivo sono i tre punti, ancora una volta. I Dragoni di adesso non possono far paura il Psg, cavaliere più abile e furbo. “Andremo lì con molta determinazione e serietà”, sottolinea Sissoko. Una vittoria in Portogallo spalancherebbe praticamente le porte agli ottavi di finale, dopo appena due partite giocate. Per il Psg è il primo crocevia della stagione. Anche perchè domenica i Rouge et Bleu giocheranno il classico al Velodrome col Marsiglia.
Ancelotti ritrova un gruppo Lavezzi, ma l’argentino partirà con tutta probabilità dalla panchina. Il tecnico italiano è orientato a confermare l’undici che ha battuto il Sochaux, sostituendo Gameiro col rientrante Menez ed inserendo Chantome al posto di Sissoko in mediana.
In difesa il ballottagio è tra Sakho ed Alex per affiancare l’insostituibile Thiago Silva. Sugli esterni scalpita Van der Wiel, ma dovrebbero essere confermati Jallet e Maxwell. Così come Pastore, perfetto come trequartista nel 4-3-1-2.
Il Porto dall’animo sudamericano di Vitor Pereira scenderà in campo con il conseuto 4-3-3. Degli 11 in campo sono solamente due i portoghesi: Joao Moutinho, il metronomo di centrocampo, e Varela, l’uomo più rapido e veloce del tridente. Difesa praticamente tutta verdeoro – occhio ai terzini Danilo ed Alex Sandro – fatta eccezione per l’argentino Otamendi.
In mezzo al campo c’è l’esperienza di Lucho Gonzalez – per lui è un derby visto i tanti anni all’OM – ed i muscoli di Fernando, cercato da mezza Europa in estate. Davanti, oltre Varela, il talentuosissimo colombiano James Rodriguez e la punta di riferimento Jackoson Martinez, altro cafeteros. Pesa un pò l’assenza del centrale difensivo Rolando, altro pezzo pregiato del mercato estivo.
PROBABILI FORMAZIONI
Il 4-3-3 di Vitor Pereira:
Helton
Danilo Maicon Otamenti Alex Sandro
Lucho Gonzalez Fernando Moutinho
Varela Martinez Rodriguez
Ibrahimovic Menez
Pastore
Matuidi Verratti Chantome
Maxwell Thiago Silva Alex Jallet
Sirigu
Il 4-3-1-2 di Ancelotti:
WER IST MONTPELLIER? – E’ questa la domanda principale che si pongono i giornalisti della Ruhr. Un pò una provocazione, un pò un modo neanche troppo indiretto di snobbare i campioni di Francia. Del resto lo Schalke si è pure permesso di arrivare in sefiminale di Champions due annetti fa ed uscire con il Manchester United, ma da qua a sentirsi una potenza europea ce ne passa. Il Montpellier visto all’esordio contro l’Arsenal è capace di rispondere a tono alla questione dei simpaticissimi media tedeschi.
L’Herault non ha niente da perdere. Girard lo sa benissimo: “Il nostro obiettivo è quello di scendere in campo con la stessa determinazione vista contro l’Arsenal e contro il Nancy. Vogliamo prenderci almeno un punto, perchè de Coubertin non è il mio genere…”. Il secondo tempo giocato con i Gunners è la base su cui continuare a costruire. Stavolta però le occasioni bisogna sfruttarle, senza farsi prendere dall’emozione, dalla paura di far bene.
“Prima dell’Arsenal eravamo in una situazione complicata – spiega Belhanda – , ma adesso ci siamo ripresi. Giocheremo per fare risultato, senza paura. Non abbiamo nulla da perdere”. Insomma il pensiero comune in casa Herault è che ci sia tutto da guadagnare. Alla carta si possono opporre i fatti. All’esperienza la spensieratezza.
Tatticamente Girard non abbandonerà il 4-2-3-1, nonostante l’assenza di un elemento fondamentale come Utaka. In difesa mancherà anche Bedimo, al suo posto dovrebbe esserci Jeunechamp ma non è escluso che venga adattato Stambouli terzino per bloccare ulteriormente la linea difensiva. I playmaker saranno Saihi ed Estrada, con Belhanda poco più avanti ad illuminare il gioco. Con il marocchino, nel terzetto offensivo spazio a Cabella ed Ait–Fana, preferito ad un Mounier ancora lontano dagli standard di Nizza. In avanti l’unica punta sarà Souleymane Camara, con Herrera nuovamente in panca.
Nessuna problema di formazione, invece, per lo Schalke. Saranno tutti a disposizione di Huub Stevens, che schiererà un 4-2-3-1 a specchio. Davanti al portiere Unnerstall agiranno Howedes e Fuchs sugli esterni, con il greco Papadopoulos e Matip centrali.
A spezzare il gioco in mediana ci penseranno Jones (favorito su Hoger) e Neustädter. Davanti il terzetto tutta tecnica e talento formato da Farfan, Holtby e dal gioiellino di casa Draxler.
Il compito di metterla dentro è affidato a lui, il ‘cacciatore’, Klaas Jan Huntelaar, diventato nella Ruhr uno dei bomber più prolifici d’Europa.
PROBABILI FORMAZIONI
Il 4-2-3-1 di Stevens:
Unnerstall
Howedes Matip Papadopoulos Fuchs
Jones Neustädter
Draxler Holtby Farfan
Huntelaaar
Camara
Ait-Fana Belhanda Cabella
Saihi Estrada
Stambouli Hilton Yanga-Mbiwa Bocaly
Jourdren
Il 4-2-3-1 di Girard:
Marco Trombetta