Report Ligue 1

Il Punto sulla Ligue 1 – E venne il giorno…che il Psg si prese la vetta

Il film di M. Night Shyamalan non ha lasciato certamente il segno nella storia cinematografica. La nona giornata di Ligue 1, invece, rischia di lasciarlo eccome un segno profondo sul campionato. Di quelli che durano, almeno fino a maggio…

Le mani sul primo posto

STA PER SUCCEDERE DAVVERO… – Esclamava con sorpresa Mark Wahlberg nel film catastrofico-apocalittico ‘E Venne il giorno…’. Il remake è stato girato fra il Parco dei Principi e lo Stade de l’Aube, tra Parigi e Troyes. E nonostante qualche effetto speciale di qua e di là, stavolta c’è poco da sorprendersi. Non sta per succedere davvero. E’ già successo. Era soltanto questione di tempo, prima che arrivasse il giorno. Prima che venisse, appunto, il giorno in cui il Psg piantasse la sua bandiera ‘Rouge et Bleu’ sulla vetta della Ligue 1.

Nove giornate di assestamento possono bastare. Effettivamente sono state già troppe. Ovviamente c’è da fare i complimenti al Reims, autore di una partita da applausi e capace di mettere paura ai giganti di Ancelotti, ma gli attori protagonisti si chiamano Sirigu e Gameiro, e la parte migliore spetta a loro. Il portierone italiano mette ordine in un primo tempo caratterizzato da un’accozzaglia di moduli imprecisati – si va dal 4-3-3 al 4-3-1-2, passando per il 4-4-2 – ed inefficaci, bloccando con le sue manone il penalty del talentuoso brasiliano Diego, che si becca quindi la parte più triste del copione.

Nel secondo tempo il regista Ancelotti decide che è arrivato il momento di buttare dentro alla pellicola un pò di azione. Così entra in scena Menez, e finalmente si vede un pò di movimento. Il Psg prende una traversa con Matuidi ed un palo con lo stesso Menez, prima che la testolina di Gameiro il lavoro iniziato da Sirigu. I parigini si prendono i tre punti. Soffrono, ma vincono, anche senza l’estro di Verratti ed i goal di Ibrahimovic. Adesso non gli resta che mettersi comodi e gustarsi il finale del film, che si svolge a Troyes

Senza punti e senza Gignac…per sei settimane

L’OM arriva nella regione della Champagne-Ardenne con l’obiettivo di riprendersi una vittoria che manca da due giornate. Di fronte ha il fanalino di coda del campionato, che di vittorie in otto giornate non ne ha visto nemmeno l’ombra. Ma sapete come si dice: meglio tardi che mai. Ibra & Co. cominciano a gustarsi i pop corn quando la caviglia di Gignac fa un giro strano. ‘Big Mac’ non ce la fa, è costretto ad uscire. E qui ci vuole nuovamente Mark Wahlberg: “Sembra che stia per accadere qualcosa…”.

E non ha tutti i torti. Il Marsiglia gioca male, crea poco ed impensierisce il buon portiere Thuram soltanto in due occasioni, un destro in area di Amalfitano ed una bella punizione dal limite di Valbuena. Poi Remy sbaglia un goal già fatto. Ed infine piove. Sì, sul bagnato. Il sempreverde Nivet – che aveva pure colpito una traversa – è il più lesto di tutti a raccogliere un pallone vagante in area ed infilare Mandanda ad un minuto dalla fine. Eccolo il finale a sorpresa. Che poi tanto a sorpresa non è.

L’ESTAC può finalmente stappare una bottiglia di Champagne fatto in casa per festeggiare la prima vittoria stagionale, mentre l’OM fa spazio a Psg. Adesso la vetta non è più un’esclusiva dei ragazzi di Baup, che rimarrà orfano di Gignac per almeno un mese. Eccolo il lato catastrofico: il Marsiglia  che deve reggere il passo del Psg senza il proprio giocatore migliore, senza il proprio bomber. Insomma ci vorrà la solita ‘americanata’ (anche se siamo in Francia) per ‘salvare’ la Ligue 1 dal dominio alieno. Ops, scusate, parigino.

La zampata di Gomis sui tre punti

EFFETTO PIGMA-LIONE –  La leggenda narra che Pigmalione, re di Cipro, noto scultore, si innamora della statua di avorio da lui stesso forgiata, frutto della propria immaginazione e creatività: Galatea. In seguito ad offerte propiziatorie ad Afrodite, il sovrano riesce a far animare la propria opera realizzando il suo sogno d’amore.

Bella storia, vero? Ma è normale immaginarsi che vi starete chiedendo cosa centra questo col calcio, la Ligue 1 ed in questo caso il Lione.  La risposta sta tutta nei tre punti conquistati dalla squadra di Garde contro il Brest. L’1-0 con cui è maturata la vittoria non fa certo sobbalzare dalla sedia, ma il 73, 4 % di possesso palla testimonia la crescita tecnica e tattica di una squadra che adesso si trova a -1 dal primo posto. Quest’anno l’OL è riuscito quasi sempre ad uscire da situazioni complicate, tranne nel caso della sconfitta casalinga col Bordeaux, comunque immeritata.

In attacco Gomis e Lisandro si danno il cambio nel ruolo di MVP, anche se non sarebbe male per Garde che i due fossero decisivi insieme. A centrocampo Malbranque è a tratti sublime. Un giocatore ritrovato, rispolverato e tornato più forte di prima. Adesso il Lione, come Pigmalione, dovrà provare a tramutare i sogni e le illusioni scudetto in realtà. E non ci sarà bisogno di altre offerte propiziatorie ad Afrodite. Basterà fare una grande prestazione domenica, al Velodrome, contro il Marsiglia.

Tolosa show ad Evian, il quarto posto è biancolilla

TEFECE’ E VA: ESAGERATI! – Bastano uno 0-4 ed un 6-1 per assestarsi al quarto e quinto posto in classifica? Bastano sì. E bastano anche per prendersi di diritto il riconoscimento di sorprese del campionato. Tolosa e Valenciennes vanno alla grande, giocano un calcio divertente e non hanno paura di nessuno.  Il poker del Tefecè contro l’Evian è di quelli che non lasciano spazio all’immaginazione. E pensare che in campo non c’era lui, l’uomo più talentuoso, Wassim Ben Yedder.

No problem. Tabanou segna un goal dei suoi, poi Didot si trasforma in uomo assist e Riviere veste i panni del risolutore. Splendide, in particolare, le azioni del secondo e terzo goal, con scambi di prima  e tagli  improvvisi che testimoniano tutta la grande qualità di gioco dei ragazzi di Casanova. Il poker lo firma Braaten con un altro bel goal, la ciliegina su una torta che appare però ancora in piena preparazione. Questo Tolosa ci piace davvero. Nelle zone nobili non ci sta affatto male.

Come non ci sta per niente male il Valenciennes. Squadra capace di segnare 12 goal e in tre partite, dopo averne fatti solo sette nelle prime sei. Numeri di un’evoluzione incredibile. Iniziata col 4-1 che ha sancito la prima sconfitta in campionato dell’Om, proseguita dal 2-2 a Tolosa e confermata dal pirotecnico 6-1 al Lorient, altra squadra che prima di questa giornata non aveva conosciuto la sconfitta. La squadra di Gourcuff senior era pure passata in vantaggio prima di farsi sotterrare dalla valanga ‘Rouge et Blanc’: Carlos Sanchez apre le danze, poi si scatenano Danic, Aboubakar ed il redivivo Le Tallec, punta di diamante del nuovo straripante Valenciennes.

Il Va scavalca così in classifica proprio i ‘Merli’, che da quattro giornate a questa parte, invece, hanno subito un involuzione che li ha tenuti alla larga dai tre punti. La classifica sorride ancora, ma Gourcuff dovrà cercare di risolvere i problemi difensivi e l’inclinazione dei suoi a beccarsi il cartellino rosso (addirittura due nell’ultima sfortunata partita). Per un Lorient che scende, c’è quindi un Valenciennes che sale. E’ la legge della Ligue 1, che quest’anno più che mai sembra premiare solo chi lo merita davvero.

Non basta la testa di Obraniak

IL SOLITO BORDEAUX, IL SOLITO LILLE – Niente di nuovo sotto al sole. Anzi, più che altro sotto i riflettori dello Chaban-Delmas. Bordeaux e Lille giocano a calcio, ma si perdono “stupidamente” – come ha dichiarato il tecnico dei Girondini Gillot – nei soliti errori.

Il LOSC spreca troppo nonostante il ritorno di Kalou, il Bordeaux alla fine segna, ma riesce sistematicamente a farsi recuperare nei minuti di recupero. Quasi fosse masochista. Entrambe comunque non riescono a sfruttare a pieno il loro potenziale.

Il pari, alla fine, è il risultato più giusto. Ma anche quello più banale. I Girondini restano imbattuti, ma la pareggite non li vuole proprio lasciare. Il Lille rimane invece lì, nell’anonimato, a caccia di una svolta che non fa altro che rimandare e rimandare…

QUESTO SI’ CHE E’ IL RENNES! – Tre vittorie consecutive e 13 punti in classifica. Il Rennes si è finalmente sbagliato, tornando ad occupare i posti che merita. Il tridente AlessandriniErdingPitroipa sta dando i suoi effetti. Ed in mezzo al campo le geometrie – ed i goal – di Makoun hanno fatto dimenticare la latitanza di M’Vila.

Ed anche in questo caso per un Rennes, che sale c’è un Montpellier che continua inesorabilmente a scendere. Vuoi la sfortuna, vuoi un gioco che va e viene, vuoi che la squadra di Girard vive sui rigori di Belhanda. Fatto sta che la situazione è tutt’altro che positiva. In Bretagna è arrivata la seconda sconfitta consecutiva. L’ultimo posto, adesso, è lontano soltanto tre punti. Urge un antidoto alla ‘maledizione della Champions’.

QUANDO CI SI DIMENTICA DEL PALLONE… – E’ lui il protagonista principale. Ma a volte lo si dimentica. Lo si mette in secondo piano. Succede che i valori politici, culturali, la posizione geografica, il colore della pelle e il fittizio dominio di una regione contano più di quell’oggetto rotondo che non fa nessuna distinzione. E che alla fine decide tutto.

Questo sarebbe un derby?

Sette anni dopo Ajaccio e Bastia si riaffrontano in Ligue 1 nel Derby della Corsica. C’è grande attesa e fibrilazzione, e tutti si aspettano una gran partita…di calcio. Rimarranno però delusi. In campo pensano più a darsele che a segnare, e di conseguenza negli spalti i tifosi non possono che emulare i loro beniamini. Negli ultimi 10 minuti la rissa scatenata da Angoua e Cavalli è il triste finale di quella che, ahimè, non può essere considerata una partita di pallone. Perchè il pallone dov’èra? Forse in preda alla foga lo avranno dimenticato negli spogliatoi. Lì dove Mutu non si è fatto nemmeno trovare a fine gara. Il rumeno aveva lasciato lo stadio dopo la sostituzione. Insomma la Corsica si era vestita a festa, ma ha finito per macchiarsi l’abito.

DAL LIMBO ALL’INFERNO – Dante saprebbe sicuramente dove collocare Nizza e SaintEtienne. Due squadre ancora indecifrabili, in attesa di scoprire quale sarà il loro ruolo in questo campionato. In Costa Azzurra le due squadre si sono affrontate cercando di trovare finalmente la giusta dimensione, ma alla fine, manco a dirlo, ci è scappato il pari. Bautheac fa godere i padroni di casa, Brandao li gela e Cvitanich – a cinque dalla fine –  li fa passare da esaltazione a sconforto sbagliando il rigore della vittoria. Gym ed ASSE restano quindi a metà, tra color che son sospesi…

Sempre Dante saprebbe benissimo, ad oggi, dove collocare Nancy e Sochaux. I primi, soprattutto, continuano a non vedere la luce nemmeno col binocolo. La gara casalinga coi canarini era sicuramente alla portata della squadra di Fernandez. A portata di quei tre punti arrivati alla prima giornata e poi mai più visti. Le cose si mettono subito bene per la squadra della Lorena grazie al goal di Puygrenier. Tuttavia da quel momento in poi il Nancy scompare. Gioca solo il Sochaux che prima pareggia con un eurogoal di Roudet e poi sfiora pure il colpaccio con Privat. Alla fine finisce 1-1: Nancy ultimo, Sochaux penultimo. Lasciate ogni speranza voi che entrate…

HIGHLIGHTS  9a GIORNATA

Bordeaux 1-1 Lille
18′ Obraniak (B), 93′ Basa (L)

Psg 1-0 Reims
65′ Gameiro

Ajaccio 0-0 Bastia

Evian TG 0-4 Tolosa
24′ Tabanou, 44′, 5o’, Riviere, 87′ Braaten

Nancy 1-1 Sochaux
14′ Puygrenier (N), 56′ Roudet (S)

Nizza 1-1 Saint-Etienne
29′ Bautheac (N), 75′ Brandao (S)

Rennes 2-1 Montpellier
13′ Makoun (R), 52′ Erding (R), 69′ Belhanda rig. (M)

Valenciennes 6-1 Lorient
7′ Corgnet (L), 11′ C. Sanchez (V), 14′ Le Tallec (V),  53′ Danic rig. (V), 81′ Abouabakar (V), 87′ Le Tallec (V), 90′ Aboubakar (V)

Lione 1-0 Brest
57′ Gomis

Troyes 1-0 Marsiglia
89′ Nivet

Marco Trombetta

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